«Sbarchi nei primi due mesi del 2019: 262. Nello stesso periodo di un anno fa erano stati 5.247»: è la dose di propaganda somministrata anche ieri dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Per opporsi alle politiche del governo a trazione leghista, oggi pomeriggio a Milano partirà la marcia antirazzista «People – Prima le persone». L’appuntamento è per le 14 a via Palestro, da lì si andrà in corteo fino al Duomo. Niente comizi finali ma un flash mob che gli organizzatori sperano coinvolga più dei centomila del 20 maggio 2017, riuniti per la manifestazione «Insieme Senza Muri».

«Partendo dalla difesa del diritto a migrare, ci battiamo per i diritti di tutta la popolazione» spiegano gli organizzatori. In testa al corteo bambini con le famiglie, scolaresche e associazioni che si occupano di infanzia. A seguire le diverse comunità di stranieri in Italia e gli altri gruppi, oltre 900 le adesioni di enti no profit, associazioni e cooperative. «Servono, in Italia e in Europa, politiche sociali nuove per il lavoro, la casa, i diritti delle donne, la scuola e a tutela delle persone con disabilità – recita il manifesto programmatico -. Ci battiamo per scelte radicalmente diverse in materia di immigrazione, politiche di inclusione, lotta alle diseguaglianze e alla povertà. Un’Europa nella quale venga sconfitta la spinta del neonazionalismo che porta nuove barriere, che fomenta la violenza, che fa del migrante un capro espiatorio».

Tra le associazioni promotrici Acli, Anpi, Amnesty International, Arci, Comunità di Sant’Egidio, Emergency, Libera, I sentinelli e Terres des hommes. Sui social, tra i contatti, c’è chi ha ricordato il monito di Alex Langer, era il 1989: «Finché la nostra civiltà industrializzata e opulenta, consumistica e competitiva imporrà a tutti i popoli la sua legge del profitto e dell’espansione, sarà inevitabile che gli squilibri da essa indotti spingeranno milioni di persone a cercare la loro fortuna – anzi, la loro sopravvivenza – “a casa nostra”, dopo che abbiamo reso invivibile “casa loro”».

Se il comune meneghino si è schierato a favore, la regione a trazione leghista ne prende le distanze. L’assessore regionale Riccardo De Corato ha definito l’iniziativa una «carnevalata»: «La data scelta si addice all’evento: un sabato grasso anticipato. Quanti stranieri vogliono ancora il sindaco Giuseppe Sala e il suo assessore, Pierfrancesco Majorino, soprattutto nelle periferie?». Sala ha replicato in tono conciliatorio: «Non sarà una piazza anti Salvini, è un modo per ricordare quello che voglio che Milano sia. La città con il 19% di immigrati è anche la città che fa il 10% del Pil italiano. È fatica gestire i flussi migratori però i milanesi hanno bisogno di sentirsi solidali».

Il motore dell’iniziativa sono le associazioni e il terzo settore che si stringono intorno a comunità migranti e Ong. Mediterranea saving humans, la piattaforma italiana di appoggio alle Organizzazioni non governative impegnata nei salvataggi in mare, dà appuntamento a oggi pomeriggio: «Ci vediamo con il nostro carro per un paese senza discriminazioni, senza muri, senza barriere». In piazza ci saranno anche i sindacati e i partiti del centrosinistra: Pierluigi Bersani, Nicola Zingaretti e Riccardo Magi hanno aderito. Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, ha postato sui social: «Ci sarò pensando alla Costituzione, un vaccino antifascista». Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che lo scorso martedì ha ospitato Sala in città, commenta: «Sarà molto bello se ci dovessero essere centomila persone a Milano. Su questa strada si lavora insieme per costruire un’Italia più coesa».