Anche se in questo 2017 le elezioni amministrative interessano non più del 10% degli elettori toscani, le sfide principali di Carrara, Lucca e Pistoia non mancano di spunti di interesse. Specialmente sotto le Apuane, dove una spaccatura politica interna al Pd – non solo fra renziani e non renziani – potrebbe aprire la strada a un M5S che da queste parti è molto forte, in controtendenza con il resto della regione.
Non è un caso che, come accaduto a Livorno, anche a Carrara i pentastellati giochino, con Francesco De Pasquale, sulla crisi interna al Pd. Lo scontro fra il partito locale e quello regionale sulla scelta del candidato sindaco ha portato all’arrivo di un commissario che ha ribaltato il voto dell’assemblea piddina, che si era schierata per Andrea Vannucci. Invece sotto il simbolo dem domani corre Andrea Zanetti, ma parte dei voti andranno a Vannucci, sostenuto anche da Mdp e Sinistra per Carrara. Si andrà al ballottaggio, e quindi oltre ai cinquestelle spera Maurizio Lorenzoni che ha compattato la destra (Fi, Fdi, Lega). Ci sono poi in corsa Ilaria Paladini per l’evocativa lista “La Comune” (Rifondazione e altre realtà sociali di sinistra), e Claudia Bienaimé per la lista “Beni comuni”, con il sostegno diretto del movimento DeMa del sindaco di Napoli.

Ci sarà probabilmente il ballottaggio anche nella ricca e riservata Lucca, che ha sofferto la crisi meno del resto della regione. E che è la città dei promoter musicali D’Alessandro e Galli, capaci di organizzare ogni anno un cartellone musicale mainstream e che stavolta hanno fatto il colpaccio con i Rolling Stones (a settembre, sotto le Mura) e Robbie Williams. Manna dal cielo per l’esperto sindaco uscente Alessandro Tambellini, un “piddino tranquillo” che si ricandida con la benedizione del renzianissimo parlamentare Andrea Marcucci ma anche con l’alleanza con i bersanian-rossiani di Mdp. Prova a guastargli la festa Remo Santini che ricompatta la destra (Fi, Fdi e Lega), mentre sarà interessante vedere il risultato di Marina Manfrotto che corre con la sinistra unita (Si, Possibile, Rifondazione, Pcdi), sia pure un un territorio sempre difficile per il colore rosso.

Tutt’altro scenario a Pistoia, dove il sindaco uscente Samuele Bertinelli si ricandida presentando la città come “laboratorio politico” del centrosinistra. A sostenerlo sono arrivati qui i ministri renziani Graziano Delrio e Maurizio Martina, Arturo Scotto di Mdp e Giuliano Pisapia. Non solo, lo sostiene la locale Rifondazione, che non ha avuto l’ok a presentare il simbolo, e anche una costola di Sinistra italiana, il cui uomo forte Stefano Cristiano – nominato da Bertinelli nel cda della privato-pubblica Publiacqua – ha affidato al giovane delfino Mattia Nesti il compito di organizzare la lista civetta. La Sinistra italiana vera candida Francesca Barontini, che ha portato in città Nicola Fratoianni. Mentre l’ex assessora di Sel Ginevra Lombardi, fatta fuori da Bertinelli proprio sul tema dell’acqua pubblica, corre con Pistoia in Movimento e drenerà il voto pentastellato. Destra anche stavolta compatta, e sono tre casi su tre, con Alessandro Tomasi.

Sulle elezioni pesa comunque lo scenario economico: la crescita regionale toscana resta sotto la soglia fisiologica del’1%, e l’andamento del mercato del lavoro segna un saldo positivo soltanto perché sorretto massicciamente dai contratti a termine e dall’apprendistato,

Mentre il settore del credito, con sofferenze a livelli record a dicembre, è da tempo un caso nazionale con le vicissitudini di Monte dei Paschi, Banca Etruria e anche Chianti Banca.