Colpa della sinistra? Faure (Ps): «Una favola»
Veni, vidi, Vichy I leader del Nuovo fronte popolare rispondono alle accuse. La segretaria degli Ecologisti Tondelier contro il capo dello stato: «Una presa in giro»
Veni, vidi, Vichy I leader del Nuovo fronte popolare rispondono alle accuse. La segretaria degli Ecologisti Tondelier contro il capo dello stato: «Una presa in giro»
Il fuoco di fila è incominciato all’alba. Intervenuto alla radio pubblica France Inter di prima mattina, il segretario del Partito socialista Olivier Faure ha avuto diritto a una dozzina di minuti d’intervista. Il tono è ben descritto dalla prima domanda posta dal giornalista: «Avete dei rimorsi? Avete bocciato Bernard Cazeneuve, ora vi ritrovate con Michel Barnier».
Un’interpretazione che si apparenta a una «favola», come l’ha definita Faure, per la quale la nomina di Barnier – con la benedizione di Marine Le Pen – sarebbe colpa della sinistra. In particolare del Ps, responsabile di non aver sostenuto la candidatura di Cazeneuve, ex-primo ministro di François Hollande, uscito a destra dal partito dopo la creazione della coalizione della Nupes nel 2022.
«Quest’idea è diffusa dal capo dello Stato che cerca di discolparsi, addossare la responsabilità di questo diniego di democrazia sulle spalle della sinistra – ha detto Faure – Ma è un’assurdità». Il refrain, comunque, ha agitato ieri il mondo del giornalismo politico francese ed è stato prontamente raccolto dall’ala conservatrice del Ps, mai restìa a un attacco in piena regola contro il fronte delle sinistre. In particolare quando tale unione è capeggiata dalla France Insoumise.
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«Disprezzo totale per il voto di milioni di elettori»«Ancora una volta la direzione si è affidata a Jean-Luc Mélenchon», ha fustigato dalle pagine di Libération Anne Hidalgo, la sindaca di Parigi. «Cazeneuve è una persona di sinistra, che sarebbe stata potenzialmente capace, senza l’assenso dell’estrema destra, di proporre un governo», ha dichiarato Hidalgo, che nel 2022 è stata la candidata alle presidenziali per il Ps, ottenendo il poco glorioso 1,7% dei suffragi.
Una «presa in giro», ha risposto la segretaria degli Ecologisti Marine Tondelier in tv di fronte all’onnipresente domanda sulla possibilità di un governo Cazeneuve. «In realtà, qualunque opzione a sinistra di Macron non è mai stata presa seriamente in considerazione», ha detto.
Persino un personaggio tiepido come l’ex-premier di Hollande, che ha sempre incarnato l’anima conservatrice del Ps, alla fine è risultato indigesto al capo dello Stato. Cazeneuve, infatti, pare avesse posto una condizione irricevibile per il presidente della Repubblica: mettere mano alla riforma delle pensioni. Un tabù per Macron che, ha scritto Le Monde, «non intende correre il rischio di vedere il proprio bilancio disfatto».
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