È passato un mese dall’inizio della rivolta popolare contro il governo Duque – una ricorrenza celebrata ieri con marce, manifestazioni e attività artistiche e culturali – e non si intravede all’orizzonte alcuna via di uscita. Benché fosse attesa già martedì, la firma dell’accordo preliminare destinato a offrire «garanzie per l’esercizio della protesta», permettendo così l’avvio del negoziato vero e proprio, è stata ripetutamente posticipata. INTANTO IL GOVERNO ha posto come condizione per sedersi al tavolo delle trattative con il Comité del paro la rimozione dei blocchi stradali, ritenendo insufficiente l’apertura di corridoi umanitari per salvaguardare la vita, la salute e...