Famiglie al buio e al gelo in Abruzzo e nelle Marche. Sono moltissime le case rimaste sprovviste di elettricità, e quindi di riscaldamento, in questi giorni di maltempo.

Lunedì erano circa 160mila le utenze Enel disalimentate e, in alcuni casi, si è trattato di intere frazioni rimaste isolate. Durante la giornata di ieri la situazione è sensibilmente migliorata, portando a 60mila il numero dei clienti rimasti senza energia, con l’obiettivo di scendere a 30mila entro la nottata. Cifra tutt’altro che irrisoria, se si tiene conto che, in alcuni casi, l’energia elettrica manca in quelle abitazioni da oltre 5 giorni. Un disguido inaccettabile da parte di un’azienda che, a detta del ministro delle infrastruttire e dei trasporti Graziano Delrio, detiene «livelli di efficienza paragonabili, se non superiori, a quelli di tutte le aziende del mondo».

Fino a ieri sera, soltanto in Abruzzo, erano ancora 56mila i clienti sprovvisti di energia elettrica, 37mila dei quali residenti nel comune di Teramo, quello che, a detta dell’ufficio stampa Enel «rappresenta l’area maggiormente colpita dal problema, anche in relazione alle scarse possibilità di transito sulle strade, in molti casi ancora innevate». Giustificazione solo parzialmente accettabile. La rete elettrica dovrebbe essere interrata, in primo luogo nelle zone montuose, costitutivamente soggette a rischio di maltempo e abbondanti nevicate. E se alcuni giorni fa, nel corso di una conferenza stampa convocata a Pescara, i vertici di Enel Energia, Livio Gallo e Gianluigi Fioriti hanno chiesto scusa «ai cittadini abruzzesi, agli enti locali e alle istituzioni per le problematiche di interruzione di energia elettrica», c’è chi dell’indulgenza preferisce fare a meno.

È il caso di Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno, convinto che il servizio di manutenzione delle linee elettriche debba essere migliorato, e non poco: «Il disservizio degli ultimi giorni da parte di Enel è stata una cosa da Terzo Mondo. Questo è stato il vero dramma, al di là del sisma e della neve. L’interruzione dell’energia elettrica ha rallentato tutte le attività di soccorso nelle zone colpite da terremoto e maltempo. Soltanto l’altro ieri la società ha messo a disposizione due generatori per alimentare le zone più problematiche ma, in molti casi, non si è degnata di riparare i guasti».

Alle sue parole fanno eco quelle dei cittadini, che si sono ritrovati in una condizione di totale abbandono: «Chiamiamo il numero verde, ma non ci risponde nessuno – dicono – e quando ci rispondono, non fanno altro che darci false speranze, assicurandoci un tempestivo ripristino del servizio. Ma siamo senza luce da lunedì».

Queste le voci unanimi degli abitanti di svariate frazioni nell’area del Piceno, dove fino a ieri sera erano ancora 2.800 le utenze senza elettricità. Oltre a intere frazioni rimaste al buio, come quelle di Rosara e di Castel Trosino, dove la luce manca da lunedì, la situazione risulta drammatica anche in città. Sono in tanti a manifestare il loro sdegno nei confronti della società che, peraltro, pur offrendo un servizio di assistenza telefonica al cliente, è spesso risultata totalmente assente. Telefonando al numero verde di e-distribuzione si riceve risposta da una voce registrata che non consente di comunicare con un operatore.

Il responsabile esercizio e manutenzione di e-distribuzione (gruppo Enel), Giuseppe Amoroso, dal canto suo, afferma che solo in Abruzzo sono stati fatti «in cinque anni circa 200 milioni di euro di investimenti e questo ha portato a una performance che è tra le migliori che abbiamo in Italia», eppure sembra che a tali copiosi investimenti non corrisponda un servizio altrettanto degno di lode, anzi. C’è del marcio nei tralicci. Certo, la neve è stata parecchia, ma non tanta da giustificare un disservizio di tale portata