La partita a scacchi tra il Partito democratico di Elly Schlein e il suo quasi candidato alla presidenza della Regione Basilicata Angelo Chiorazzo prosegue. Secondo le intenzioni dei dem, tutto dovrebbe chiudersi entro il fine settimana. L’intenzione è di annunciare il nome del nuovo prescelto per la corsa elettorale lucana lunedì e poi prendersi dieci giorni per fare le liste.

All’altro capo della scacchiera, Chiorazzo muove le sue pedine. Ha chiesto un incontro a Schlein, continua a negare di essere pronto a farsi da parte, neppure in cambio di un assessorato di peso. Ma il faccia a faccia, che potrebbe tenersi oggi stesso, pare concepito per trattare l’exit strategy. Anche perché il dirigente delle cooperative bianche lunedì scorso a una cena romana ha già provato invano a convincere Paola Taverna, che per conto del M5S sta gestendo la partita.

Il Pd ha ancora qualche nome da giocarsi di fronte alla potenziale coalizione. Come il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese o l’ex presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, che al tempo del referendum contro le trivellazioni, in pieno apogeo renziano, ebbe l’ardire di schierarsi contro il partito. E c’è, in una posizione singolare, Roberto Speranza: l’ex ministro della sanità ha ottimi rapporti con Giuseppe Conte dai tempi della gestione della pandemia ma ha compiuto il passo falso di sponsorizzare Chiorazzo, mettendo il suo partito in una posizione difficile. Resta quella che un politico navigato e membro della direzione nazionale Pd Roberto Morassut chiama «opzione Abruzzo», vale a dire un civico che riunisca tutti, meglio se esperto di sanità. E qui rispuntano i nomi di Rocco Paternò, presidente dell’Ordine dei medici di Potenza e del manager Lorenzo Bochicchio.