La contenzione dei pazienti negli ospedali e delle persone in qualsiasi luogo non solo non è ammessa, ma è sequestro di persona e chi vi ricorre commette un grave reato. Si tratta di un’illegittima privazione della libertà personale. Inoltre è necessario annotare la contenzione nella cartella clinica che «dev’essere redatta chiaramente con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica clinica, e contenere, oltre ogni dato obiettivo relativo al decorso della patologia, tutte le attività diagnostico terapeutiche ed assistenziali praticate», perché l’omessa annotazione dà «luogo ad una falsa rappresentazione di una realtà giuridicamente rilevante». È quanto ha stabilito...