Il rito giudiziario – come quello degli alti magistrati, icasticamente ritratti su queste colonne quarantatre anni fa da Luigi Pintor – vive sempre di una sua fredda astrazione, proiettato in una sorta di etereo iperuranio. Così, in queste ore, la Corte di Cassazione è chiamata a celebrare il terzo grado del processo per la morte di Stefano Cucchi. Solo che quel processo, rivelatosi del tutto falsato a causa di indagini condotte in maniera a dir poco insipiente, risulta ora completamente svuotato dai risultati già acquisiti dalla seconda inchiesta, promossa dal nuovo procuratore Capo Giuseppe Pignatone (al quale tutti dobbiamo essere...