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Casa Cervi, rapinato l’incasso del 25 Aprile

Casa Cervi, rapinato l’incasso del 25 AprileLa festa della Liberazione a Casa Cervi

Il caso Circa 90mila euro il bottino. A rischio alcune attività. L’Anpi: «Fatto gravissimo». Aperta una raccolta fondi solidale

Pubblicato 7 mesi faEdizione del 27 aprile 2024

«Uno schiaffo a tutto il popolo di Casa Cervi, che continua ad essere nel mirino, 80 anni fa incendiata dai fascisti, oggi bersaglio di questa aggressione». Albertina Soliani, presidente dell’Istituto dedicato al padre dei sette fratelli antifascisti fucilati dai repubblichini a Reggio Emilia il 28 dicembre 1943, descrive così il furto subito la sera del 25 aprile.

Era stata una grande giornata di festeggiamenti della Liberazione – con musica, letture e gli interventi del segretario Cgil Maurizio Landini, di Romano Prodi, del presidente della regione Stefano Bonaccini e altri esponenti politici locali – che aveva visto la partecipazione di 10/12mila persone, nonostante le previsioni meteo avverse. Intorno alle 23, però, un gruppo di criminali è entrato in azione e ha rapinato tutto l’incasso attaccando due lavoratori della struttura. Fortunatamente non si sono fatti male, ma il colpo ha mandato in fumo «il lavoro di tantissimi volontari, dei collaboratori e l’entusiasmo di un pubblico partecipe e generoso», si legge in un comunicato diffuso ieri.

«I malviventi erano quattro e ben organizzati. Avevano dello spray urticante. Hanno neutralizzato uno dei nostri colleghi e portato via tutto. Siamo frastornati da quello che è successo ma anche dalla tanta solidarietà ricevuta già nelle prime ore successive al fatto», afferma Mirco Zanoni, coordinatore culturale dell’Istituto Alcide Cervi. Il bottino ammonta a circa 90mila euro, leggermente più alto di quanto stimato all’inizio. Le indagini sono in corso.

La mancanza di quei soldi mette a rischio alcune delle attività organizzate nella casa-museo, in primis l’edizione del 25 Aprile già in programma per il prossimo anno. Per evitarlo è stata aperta ieri una raccolta fondi. Si può si può contribuire sul sito: www.istitutocervi.it.

«Aderisco alla campagna di sostegno lanciata da Casa Cervi a seguito della vergognosa rapina avvenuta il 25 aprile. Perché la memoria e il ricordo vanno sostenuti anche materialmente. La Resistenza è un valore di tutto il popolo italiano e l’Istituto Alcide Cervi lo è in particolare per noi emiliano-romagnoli», ha dichiarato il governatore Bonaccini. Tra i primi partecipanti alla raccolta fondi solidale anche alcune cooperative della regione.

Il presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) Gianfranco Pagliarulo ha espresso «massima e appassionata solidarietà», parlando di «un fatto gravissimo per cui auspichiamo l’immediata individuazione degli autori e la loro assicurazione alla giustizia». Quello tra Parma e Reggio Emilia, a Praticello di Gattatico per la precisione, è «un luogo fondamentale per la memoria e la cultura antifascista: nessuno deve osare violarlo e colpirlo criminalmente», ha aggiunto Pagliarulo.

Anche diversi esponenti dem – come la senatrice Enza Rando, responsabile Legalità della segreteria nazionale del partito, e il deputato Andrea De Maria – hanno espresso solidarietà all’Istituto e alla presidente Soliani.

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