Finirà così, dunque, la grande illusione degli Stati generali dell’esecuzione penale, con l’adozione di qualche misura collaterale che non scalfisce quella centralità del carcere espressamente professata dal contratto di governo che regge la nuova maggioranza. Peccato. Tempo perso a guardarsi indietro, all’impegno e al lavoro sprecato da tante persone di buona volontà. Tempo perso a guardarsi avanti, fino a quando bisognerà inevitabilmente tornare a discutere delle forme e dei modi della decarcerizzazione necessaria. Intanto, nel mezzo di questo tempo perso, il carcere torna a crescere e la coda di paglia di chi ha affossato la riforma già alimenta la solita...