Prima storica condanna per caporalato nel nord-ovest. Dopo due anni e quattro mesi di dibattimento – rallentato dal Covid- ieri mattina il tribunale di Cuneo ha condannato a 5 anni Moumouni Tassembedo, «caporale» trentenne originario del Burkina Faso, e due datori di lavoro Diego Gastaldi e la madre Marilena Bongiasca, titolari di un’azienda agricola biologica di Lagnasco. Andrea Depetris e la moglie Monica Coalova, responsabili di una ditta per la macellazione di avicoli a Barge, sono stati condannati a 3 anni. Assolti Graziano Gastaldi e Agnese Peiretti, rispettivamente padre di Diego Gastaldi e madre di Andrea Depetris, «perché il fatto non sussiste».

L’inchiesta era stata battezzata «Momo», dal soprannome del caporale che teneva i legami con le aziende agricole a conduzione familiare: la Gastaldi, specializzata in raccolta della frutta (a Saluzzo negli ultimi anni è decollata la coltivazione di lamponi e mirtilli) e la cooperativa Monviso con lo stabilimento Gfb per il trattamento di polli e conigli.

Il processo era partito dalle testimonianze di due braccianti – risarciti con 50 e 15 mila euro – che avevano raccontato al sindacato l’orrore di giornate «da 20 ore di lavoro». Risarcite anche le parti civili: Cgil, Flai Cgil e associazione Sicurezza e Lavoro.
«È una sentenza storica che valorizza il nostro impegno pluriennale fatto di azioni concrete e di sostegno ai lavoratori. – commenta Andrea Basso, Segretario della Flai Cgil Cuneo – . Ci aspettiamo che quanto accaduto convinca tutti dell’indispensabilità di arrivare a un sistema di collocamento pubblico dei lavoratori agricoli trasparente e rispettoso di leggi, contratti e dei diritti inviolabili delle persone».

«La sentenza ci obbliga a guardare in faccia la realtà senza vergogna. Lavorare per la legalità è la miglior difesa della parte onesta del sistema frutticolo cuneese e per garantire diritti e tutele ai braccianti agricoli impegnati nei campi. Molto resta da fare e ci impegneremo ad allargare la nostra presenza e la nostra azione», commenta Davide Masera, segretario generale Cgil Cuneo.