In Sardegna è una apocalisse di fuoco. Non è il solito incendio estivo se ci sono più di 1.500 sfollati e oltre 20mila ettari di boschi, colture, aziende, bestiame, case e lavoro che sono andati in cenere straziati dalle fiamme. Uno scenario mai visto, tantopiù in pandemia tutt’altro che finita.

Quando si riprenderà l’isola? Già parlano di emergenza, dimenticando che stavolta – riguarda l’intera Europa e il mondo intero -, si tratta di emergenza ambientale e climatica. Dovrebbe essere una priorità da tempo della politica e del governo. Le chiacchiere stanno a zero. Così è mai possibile vedere il teatrino che va in onda, con tanto di annunci ipocriti e falsamente rassicuranti, sui mezzi impegnati della Protezione civile per spegnere gli incendi? Il governo ci dice che abbiamo richiesto l’intervento europeo: state tranquilli, i Canadair, pochi, arrivano dalla Francia. Ma se accade, come accade, che ne abbia bisogno la Spagna o il Portogallo che bruciano anche loro, ecco che cominciano a mancare. Perché? Perché noi non abbiamo i Canadair.

In compenso, grazie a tutti i governi che si sono succeduti da Monti fino ad oggi, abbiamo una splendida e costosa flotta aerea di cacciabombardieri da guerra F35. Il Congresso Usa stima il prezzo medio di un F-35 in 108 milioni di dollari, precisando però che è «il prezzo dell’aereo senza motore», il cui costo è di circa 22 milioni. Una volta acquistato un F-35, anche a prezzo minore – promette la Lockheed Martin -, inizia la spesa per il continuo ammodernamento, per la formazione equipaggi e per l’ uso. L’Italia ne sta acquistando 90 per 14 miliardi di euro. Costo di un Canadair 37 milioni, circa un quarto di un F-35. Un’ora di volo di un F-35 costa oltre 40 mila euro. Un’ora di volo di un Canadair antincendio costa 6 mila euro.

Ora possiamo sempre far decollare gli F35 e bombardare la Sardegna in fiamme.