In un messaggio di fine anno alla nazione concentrato sulla perenne emergenza infettiva, Boris Johnson ha quasi evitato di citare l’infelice crasi tra British e Exit, entrata inesorabilmente in pieno vigore a mezzanotte e un minuto di giovedì ma i cui effetti pratici hanno cominciato a farsi dolorosamente sentire a Dover ormai già da vari giorni. Non sorprende: Johnson sa che dovrà parlare di Brexit per il resto della sua vita retorica di uomo politico, sia da arringatore che da intervistato. E non dovrebbe risentirsene. Di Brexit ha ferito, di Brexit perirà. I 47 anni di partecipazione britannica all’Ue testé...