Se Giorgia Meloni, sabato scorso al G7 di Puglia, aveva liquidato il pestaggio del deputato M5S Donno alla Camera come una «provocazione delle opposizioni», ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rimesso in ordine le cose. Rispondendo a una domanda durante il suo viaggio in Romania, ha bollato quei fatti come una «scena indecorosa» auspicando che possa essere «di lezione e che faccia comprendere a chi l’ha attivata che non sono questi i comportamenti parlamentari». Il Capo dello Stato ha voluto precisare che «tutti hanno condannato» quell’episodio, includendo evidentemente anche Meloni che non ha voluto affermare il suo biasimo contro gli esponenti del centrodestra, quando le è stato chiesto davanti a decine di giornalisti alla conferenza stampa di chiusura del G7.

A Mattarella è stato chiesto invece se quelle immagini, che sono state viste in tutto il mondo, possano penalizzare il ruolo dell’Italia in Europa in vista delle prossime nomine Ue. E il presidente ha risposto che «la tradizione del nostro Parlamento è talmente nobile che questo non può essere un episodio di rilievo che abbia qualunque tipo di influenza».

Quanto agli scenari post europee, Mattarella ha precisato di non voler commentare il voto che comunque «la coscienza democratica ci impone di rispettare». Ma ha voluto ribadire i “fondamentali” dell’Unione, il «carattere irrinunciabile» dell’Europa nata «da un patto di pace e democrazia e da alcuni valori che sono lo stato di diritto, la coesione sociale, la dignità di ogni persona e la volontà di accrescimento sociale. Chiunque ne faccia parte deve averle sempre come rifermento». E ancora: «La composizione dei vertici europei deve evitare fratture», ha aggiunto il Capo dello Stato, perché l’Europa ha di fronte a sé una serie di «sfide da affrontare velocemente».

«In Italia – ha spiegato – questa materia appartiene al governo, quel che posso dire è che l’Ue ha decisioni importanti da assumere, sulla politica internazionale, sulla difesa economica, la vita sociale, il lavoro, la condizione dei cittadini, mi auguro che la soluzione che dà vita ai vertici esprima e garantisca e promuova serenità nei rapporti, evitando fratture e rivalità che renderebbero difficile affrontare i problemi rilevanti che ci sono, quindi una condizione che garantisca sulle scelte una convergenza ampia».

La visita in Romania ha confermato gli «eccellenti» rapporti bilaterali tra Roma e Bucarest, in particolare sull’Ucraina: «Riteniamo che la Ue debba dotarsi di una difesa comune per dare una risposta deterrente all’aggressività della Russia. Dalla difesa dell’Ucraina passa la sicurezza dell’intera Europa», ha convenuto Mattarella nel colloquio con il presidente romeno Klaus Iohannis.