Il cambiamento climatico è una «minaccia esistenziale», un clear and present danger per gli Stati uniti e il mondo, ha detto il presidente Usa, che ha scelto il luogo e il momento più adatti per annunciare i suoi prossimi passi per affrontare il cambiamento climatico: la visita alla centrale elettrica di Brayton Point, in Massachusetts, una vecchia struttura alimentata a carbone, chiusa nel 2017, e che ora sta passando all’energia eolica, durante l’ondata di caldo torrido che sta interessando tutti gli Stati uniti, e che mette in evidenza lo stato drammatico dell’emergenza climatica. Emergenza che, ha detto il presidente, solo l’anno scorso è costata «145 miliardi di dollari in danni legati a eventi climatici estremi». E rispetto alla quale, «dato che il Congresso non sta agendo come dovrebbe», Biden promette di impiegare il suo potere esecutivo, e di spendere 2,3 miliardi di dollari. Alla vigilia del viaggio in Massachusetts, un funzionario della Casa bianca aveva dichiarato che il presidente «chiarirà che il cambiamento climatico è una minaccia esistenziale per la nostra nazione e per il mondo, e anche che, poiché il Congresso non agisce su questa emergenza, lo farà lui. Nei prossimi giorni continuerà ad annunciare le nuove azioni esecutive che abbiamo sviluppato per combattere questa emergenza».

INIZIALMENTE BIDEN aveva preso in considerazione la possibilità di dichiarare un’emergenza climatica, mossa che gli avrebbe consentito di utilizzare ben più ampi poteri presidenziali per imporre restrizioni sui combustibili fossili e finanziare gli sforzi per aumentare il settore dell’energia pulita. All’ultimo momento, però, la mossa è stata ridimensionata, limitandosi all’annuncio di nuove azioni esecutive. Il discorso di Biden ha svelato, quindi, dei nuovi passi del governo che non sembrano all’altezza della dichiarazione di emergenza federale che molti democratici avevano sollecitato.
Quello che i compagni di partito e i gruppi ambientalisti avevano chiesto alla Casa bianca era di adottare misure aggressive sui cambiamenti climatici dopo che, la scorsa settimana, il senatore democratico conservatore Joe Manchin aveva dichiarato al Congresso di non voler sostenere, e di fatto di opporsi alle disposizioni in materia di clima, energia e tasse del pacchetto di legge democratico, votando ancora una volta con i repubblicani, e facendo naufragare il disegno di legge sulla protezione dell’ambiente proposta dal suo stesso partito.
Le prime azioni esecutive di Biden riguardano un finanziamento aggiuntivo per il programma della Fema, l’ente federale per la gestione delle emergenze, per proteggere le comunità che affrontano il caldo estremo, nuove azioni per aumentare la produzione eolica offshore, e un supporto maggiore per il programma di assistenza energetica alle famiglie a basso reddito attraverso il Dipartimento della salute e dei servizi umani.

Al momento del suo insediamento, Biden aveva promesso ai leader mondiali che gli Usa avrebbero dimezzato le emissioni inquinanti entro il 2030, ma l’incapacità del Congresso di agire in questo senso ha limitato la capacità di azione del presidente.
La sentenza della Corte suprema di giugno, che limita l’autorità dell’Agenzia per la protezione ambientale di ridurre le emissioni di gas serra dalle centrali elettriche, ha ulteriormente limitato le possibilità di azione dell’amministrazione.

IL MASSACHUSETTS è uno dei principali produttori di energia pulita della nazione: il senatore dem dello stato, Ed Markey, uno degli artefici dell’ambizioso progetto di legge economico-ambientale Green New Deal, scritto con Alexandria Ocasio-Cortez, ha raggiunto Biden per il suo discorso.