Durante una conferenza stampa alla Casa bianca Joe Biden ha puntato il dito contro i repubblicani e il loro ostruzionismo sull’aumento del tetto del debito, dicendo che questa presa di posizione espone sempre più concretamente gli Stati uniti al rischio di default.

La scadenza per sospendere o revocare il tetto del debito, arrivato alla cifra record di 28.500 miliardi di dollari, è fissata per il 18 ottobre, come previsto dalla Segretaria al Tesoro Janet Yellen, ma esiste la possibilità sempre più concreta che il governo rischi un default giorni prima o dopo quella data, in quanto i repubblicani non solo non vogliono alzare il tetto del debito, ma hanno anche bloccato tutti i tentativi democratici di farlo.
Dal canto loro i democratici potrebbero farcela da soli, ma ciò richiederebbe il ricorso ad un metodo complicato come la reconciliation, che per essere messo in pratica ha bisogno di procedure per cui si impiegano giorni, o addirittura settimane.

ALLA LUCE di tutto questo Biden ha affermato di non poter garantire che il tetto del debito venga revocato a causa di quella che ha definito l’opposizione «ipocrita, pericolosa e vergognosa» del Gop.
«Lo fanno solo per coprire il taglio delle tasse e l’aumento delle spese sotto Donald Trump», ha aggiunto il presidente sottolineando come durante la precedente amministrazione «il debito è cresciuto in quattro anni di quasi 8 mila miliardi di dollari, oltre un quarto del debito complessivo accumulato in oltre 200 anni. Non solo i repubblicani si rifiutano di fare il loro lavoro, stanno anche minacciando di usare il loro potere per impedirci di fare il nostro lavoro, ovvero salvare l’economia da un evento catastrofico. Toglietevi di mezzo», ha concluso Biden visibilmente preoccupato.

In un’intervista all’emittente televisiva Cnbc Yellen ha confermato le preoccupazioni del presidente: «Credo che andremo in recessione se il Congresso non interverrà sul limite del debito entro due settimane». Yellen ha detto di avere già scritto più volte ai leader dei partiti al Congresso per avvertire dei pericoli di un default con conseguenze che anche lei, come Biden, ritiene sarebbero «catastrofiche».

Questa battaglia sul tetto del debito ricorda episodi simili del 2011 e del 2013 avvenuti durante l’amministrazione Obama, quando l’ostruzionismo repubblicano non guardava in faccia a nessuno, nemmeno i danni causati ai cittadini. Le lotte partigiane di quegli anni alla fine costarono all’economia degli Stati Uniti 180 miliardi di dollari, e 1,2 milioni di posti di lavoro.