Silvio Berlusconi vota Letizia Moratti alla presidenza della Regione Lombardia? La notizia circola nella giornata di ieri, diffusa in prima pagina da Repubblica. Fino alla (inevitabile) smentita di Forza Italia. Gli azzurri garantiscono fedeltà al vincolo di coalizione e assicurano che il presidente voterà per il leghista Attilio Fontana.

CIÒ TUTTAVIA non impedisce alla transfuga del centrodestra approdata al Terzo polo di rivendicare il (presunto) sostegno di Berlusconi e «Ringrazio Berlusconi perché ha fatto emergere un fatto innegabile – dice Moratti – I cittadini moderati liberali e riformisti non si riconoscono e non trovano rappresentanza in questa destra. Sono certa che molti elettori di Forza Italia voteranno per me. E penso anche che dalla Lombardia nasca un laboratorio politico di respiro nazionale per un nuovo centro». Le risponde, durissima, la capogruppo di Forza Italia al Senato Licia Ronzulli: «Provo tristezza per la signora Moratti costretta a comportarsi come una qualsiasi sciacalla. Mi ricorda tanto la scivolata sulla diffamazione a Pisapia e il furgone rubato, che le fece perdere le elezioni. Il lupo perde il pelo ma non il vizio?». Oggi alle 18 i leader del centrodestra si ritrovano a Milano al Teatro dal Verme: ci saranno Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Maurizio Lupi. Berlusconi dovrebbe partecipare in presenza. Non è la sua adesione al progetto elettorale a seminare dubbi, quanto il rischio che tra la crescita impetuosa di Fratelli d’Italia e la manovra di Moratti il berlusconismo venga ridotto al lumicino proprio nei suoi territori d’elezione. Il punto sarà capire se un tracollo di Forza Italia (e magari della Lega) produrrà scossa nella maggioranza di governo.

DAL CANTO SUO, il candidato di centrosinistra e Movimento 5 Stelle Pierfrancesco Majorino insegue Fontana ma non demorde. In un video postato sui social cita personalità della società civile che saranno invitate a far parte della sua squadra. Tra di essi l’ex magistrato del pool milanese di Mani pulite Gherardo Colombo (che si occuperà «della cultura della legalità, della trasparenza, del valore e del rispetto delle regole»), Cecilia Strada e l’ex vicesindaca di Milano Francesca Balzani, «ci aiuterà a fare sì che possa crescere l’apporto di risorse e investimenti internazionali per lo sviluppo della nostra regione», ha spiegato Majorino. Poi ha ribadito di voler «potenziare la sanità pubblica» superando gli assetti attuali tramite una «riforma che provveda alla riorganizzazione del servizio sociosanitario». Quindi, ha assicurato Majorino, «sarò io a tenere la delega perché credo debba essere il presidente della Regione la prima persona responsabilizzata su questo terreno».

DALLA LOMBARDIA ieri è passato, proprio per la campagna elettorale, Giuseppe Conte. «La prospettiva di una svolta c’è tutta – assicura Conte – Dopo 28 anni di amministrazione a senso unico, con tutte le deficienze accumulate, ci sono tutte le premesse per un cambiamento in Lombardia. Il nostro progetto parte anche dagli errori commessi e dalle cattive politiche dispiegate in questa regione nel corso degli anni, a partire dalla sanità, dai trasporti e da uno sviluppo della crescita economica che non è stata coniugata allo sviluppo sostenibile. La Lombardia è la regione più inquinata d’Italia: tra le prime dieci città più inquinate del nostro paese, quattro sono lombarde. Sono temi sui quali abbiamo costruito un progetto politico, forti della grande conoscenza del territorio dei nostri consiglieri». A questo punto, il leader pentastellato affonda il colpo nelle contraddizioni del Pd, anche se in tutti i modi assicura di non volersi intromettere nel dibattito congressuale degli ex alleati. «In Lombardia abbiamo costruito una coalizione, con Majorino candidato presidente, che offre oggi la possibilità concreta ai cittadini lombardi di voltare pagina senza avventurarsi nell’ignoto», dice Conte. Poi fa notare ancora una volta che nel Lazio ciò non è stato possibile perché Alessio D’Amato è stato scelto dal Pd su indicazione di Calenda e Renzi.