«Bosnia grave of the doomed». Bosnia tomba dei dannati. La scritta è una delle poche in inglese sui muri della città di Bihac, nel cantone settentrionale di Una-Sana, Bosnia-Erzegovina, ad appena 10 km dal confine croato. Chiarisce un punto fondamentale: da qui non solo passa la Rotta Balcanica, qui si interrompe. L’EUROPA è laggiù, oltre le montagne che chiudono la vista a occidente e aumentano il senso di claustrofobia che si respira in questa cittadina di poco più di 60mila abitanti, diventata – suo malgrado – avamposto di frontiera. Il confine là davanti sembra essere tra i più sigillati della...