«Our homes are open», le nostre case sono aperte. Con questo hashtag – diventato una pagina su Instagram – migliaia di cittadini, hotel, chiese e scuole offrono una stanza a chi non ha più un posto dove andare. Con il numero degli sfollati stimato in almeno 250mila, i libanesi indicano sui social gli indirizzi delle case pronte ad accogliere, ma mettono anche a disposizione passaggi in auto fuori dalla capitale. Molti tassisti offrono corse gratis per chi dona il sangue.

Sui social corre anche l’altra emergenza, individuare i propri cari spariti dopo l’esplosione. Sono subito sorti gruppi online in cui vengono pubblicati nomi e foto di amici e parenti dispersi: su Instagram la pagina «Locate victims Beirut» ha superato in poche ore i 70mila follower e ieri pomeriggio era riuscita a individuare 40 dispersi, in sala operatoria all’American University of Beirut Medical Center.