«Oggi possiamo festeggiare la vittoria del centrosinistra unito». Non è una frase di rito quella del neosindaco di Bari Vito Leccese, quando arriva al suo comitato poco dopo le 17 tra i cori di «Bella ciao», quando ormai è chiaro che ha superato il 70% al ballottaggio contro il leghista Romito.

Con lui ci sono i suoi grandi sponsor, il governatore Michele Emiliano e il sindaco uscente Antonio Decaro, con cui Leccese ha lavorato per anni in Comune come uomo-macchina. «Io continuerò a lavorare nel solco di questa meravigliosa esperienza». Con lui c’è anche Michele Laforgia, il candidato di M5S e Sinistra che aveva condiviso la decisione di Conte di stoppare le primarie di aprile dopo le inchieste di primavera che avevano toccato consiglieri comunali e una assessora regionale di centrosinistra (il Comune è ancora a rischio di scioglimento per mafia).

Al primo turno Laforgia (che ha preso il 20%) aveva puntato molto sulla necessità di un cambiamento dentro il centrosinistra a Bari. Ma non ha avuto dubbi sul sostegno a Leccese. «Mi ha sostenuto lealmente, tra noi c’è una unità di ideali e valori che ci ispireranno nel governo della città», dice il neosindaco, consapevole che i voti di Laforgia sono stati fondamentali per una vittoria così larga. Che dovrebbe mettere a tacere la campagna della destra contro i 20 anni di governi di centrosinistra nel capoluogo pugliese. «A questo straordinario successo abbiamo contribuito anche noi», dice Laforgia che sottolinea la necessità di «rinnovare il governo del centrosinistra in città». «I baresi con questo voto hanno detto che non vogliono tornare indietro», dice Leccese, che ringrazia Elly Schlein: «Mi è stata vicino, è venuta qui tre volte, si è mostrata fiduciosa anche quando era spaventata dalle divisioni nella coalizione. Quella di oggi è la vittoria dell’intero centrosinistra».

Ora il lavoro più duro sarà mettere a punto una squadra che soddisfi tutti gli appetiti, quelli del Pd in continuità con l’era Decaro e quelli del M5S che si è unito alla coalizione al secondo turno. Per Laforgia non ci dovrebbe essere un posto in giunta, ma certamente ci sarà spazio per chi rappresenta la sua richiesta di innovazione nella classe dirigente. «Vorrei essere in particolar modo il sindaco di tutti coloro che non hanno partecipato al voto perché non credono più nel potere della politica sul loro futuro», ha detto Leccese. «Sono felice per lui e per la città che sarà guidata da un uomo con un grande cuore e che sa bene come si amministra perché per 20 anni è stato un manager pubblico al Comune», dice Decaro che domenica sera, a urne aperte, è stato immortalato da decine telefoni mentre partecipava a un karaoke a Bari Vecchia sulle note di «Acqua e sale» di Mina e Celentano. Un chiaro segnale di serenità sull’esito delle urne.

Entusiasta anche Emiliano, la cui giunta ha fibrillato non poco nei giorni più caldi delle inchieste che hanno portato a un rimpasto della squadra regionale. «Vito è un uomo che ho avuto vicino per tanti anni e che stimo profondamente, oggi è una giornata di gioia perché ci saranno altri cinque anni di buon governo per questa città».