La decisione del Primo Ministro inglese, Liz Truss, di non partecipare alla conferenza del Cairo sul clima (Cop 27) è passata inosservata, eppure segue quella di Glasgow con Johnson, copresidente con Draghi. È la conferma plateale che dopo l’invasione dell’Ucraina la crisi climatica è passata in secondo piano, pur in presenza del progredire di alterazioni e impazzimenti devastanti. Nei fatti, con il dissolvimento di un assetto indispensabile di distensione e di accettata coesistenza tra regimi diversi, viene a compromettersi una consapevolezza faticosamente conquistata di quanto velocemente venga meno il tempo per curare il Pianeta. La guerra ha impresso un’accelerazione verso...