Era stata avvisata da giorni. La polizia greca aveva ricevuto la segnalazione di quella croata e anche dell’Interpol.

Era un chiaro messaggio d’allarme: i famigerati ultrà della Dinamo di Zagreb, i “Bad Blue Boys” ai quali l’Uefa ha vietato l’ingresso in tutti gli stadi europei, erano in procinto di arrivare in massa ad Atene per assistere (alla loro maniera) alla partita della Dinamo con la Aek per i preliminari di Champions League. Lunedì mattina c’è stata anche la segnalazione delle autorità del Montenegro: un convoglio di circa 120 tifosi aveva attraversato la frontiera diretto verso sud, al confine albanese.

C’erano però segnalazioni anche da informatori ateniesi. È uscita dai polverosi uffici della Questura una informativa particolareggiata sui luoghi di ospitalità preparati per i “gemelli” croati dai tifosi del Panathinaikos.

Ma tutte le informazioni sono cadute nel vuoto, la polizia non ha mosso un dito. Forse perché i “Bad Blue Boys” sono nazisti dichiarati, oppure per il semplice fatto che il governo Mitsotakis premia solo la repressione di cortei studenteschi, scioperi di lavoratori e in generale proteste, quindi può essere pericoloso spostare la “celere” che da più di un anno “difende” le lamiere della metro nella piazza del quartiere ribelle di Exarchia.

Lunedì pomeriggio i croati sono entrati indisturbati in Grecia dal confine albanese sventolando in autostrada le bandiere della Dinamo, degli Ustascia e pure qualche svastica. Guidati attentamente dai loro camerati ateniesi hanno parcheggiato le macchine in un luogo poco frequentato di Atene e si sono imbarcati con bastoni, bandiere e bottiglie nella metro. Accompagnati dai “camerati” greci sono scesi in circa 200 a Nea Philadelphia, allo stadio dell’Aek, con gli allenamenti che finivano verso le nove di sera.

Quella che è seguita è stata un’ondata di inaudita violenza verso chiunque si trovava nella piazzetta adiacente allo stadio. Un giovane tifoso dell’Aek che ha provato a resistere è stato accoltellato in più punti ed è morto sul posto. Una decina i feriti tra i quali c’è un ragazzo di 13 anni, ferito gravemente. Tutti i caffè della piazza devastati e bruciate le macchine parcheggiate. Quando, con grande ritardo, si è fatta vedere la polizia, sono stati fermati un centinaio di croati e greci.

Nel loro comunicato le autorità parlano di «scontro tra tifosi». Resta in silenzio il ministro dell’Ordine pubblico Ioannis Ikonomou, in vacanza al mare il premier Mitsotakis, lievi sanzioni nei confronti di sette ufficiali di polizia. L’Uefa ha rinviato la partita.