Le sabbie mobili del campo largo

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I crociati della preistoria

Campo stretto e boomerang sul referendum

Chi sarà sconfitto dalle urne

Il superyacht «Amadea» preso in custodia dalle autorità Usa mentre lascia le Isole Fiji

L’Europa destabilizzata dai tre imperi vicini

Sergio Mattarella all'Altare della patria durante le celebrazioni del 2 giugno 2021

Il 2 giugno, la Costituzione e la Nato

Missione fallita, missione compiuta.
Matteo Renzi ha ottenuto l’obiettivo che si era prefisso: <a href="https://www.ilmanifesto.it/renzi-non-da-via-libera-a-conte-prima-voglio-lok-sul-programma/">distruggere la maggioranza</a> di governo, annientare il centrosinistra e tirare la volata a un governo di unità nazionale, consegnando il paese nelle mani di un salvatore della patria che ha un nome e cognome: Mario Draghi, incaricato, ieri sera, dal presidente Mattarella, di formare un ministero di salute pubblica.
Sono ore drammatiche, sottolineate dal<a href="https://www.ilmanifesto.it/il-discorso-di-mattarella-serve-un-governo-imparziale-aperto-a-tutti-i-partiti/"> tono e dalle parole del Capo dello Stato</a> che, parlando in diretta televisiva, ha informato il paese delle sue determinazioni.
Mattarella ha spiegato perché le elezioni anticipate non sono ritenute un’alternativa possibile in questo momento e perché è invece necessario avere subito un governo capace di affrontare la situazione sanitaria e dunque di centrare l’obiettivo del Recovery fund.
Siamo di fronte se non a un azzeramento certamente a una micidiale riduzione degli spazi democratici, a un vero e proprio commissariamento del paese, come capitò con Monti e come non capita in nessun paese europeo, e segnatamente in una congiuntura storica come quella che stiamo vivendo.
Si annullano le differenze politiche e si affidano le sorti del nostro paese a un illustre economista. Che solo il paravento di una falsa coscienza <a href="https://www.ilmanifesto.it/mario-draghi-quelle-domande-scomode-che-doveva-rivolgere-a-se-stesso/">può definire un tecnico</a>.
E quando<a href="https://www.ilmanifesto.it/tutti-insieme-appassionatamente-alla-corte-di-supermario/"> la politica fa un passo indietro</a> per lasciare il campo a uomini della finanza, vuol dire che la democrazia gode di una cattiva, pessima salute.
Un motivo in più per tenere alta la guardia.

Mario Draghi quando era presidente della Bce

Arriva Draghi. Missione compiuta

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