Il ministro della difesa Lorenzo Guerini arriva in commissione e rivendica le scelte fatte: dall’invio di armi all’Ucraina al passaggio al Copasir. Non si tratta di una discussione in aula, ma per Guerini è pur sempre un organismo parlamentare (nel quale peraltro i membri del M5S non si sono opposti alla segretezza dell’elenco delle armi da spedire sul fronte). «Il parlamento non è escluso dalla discussione – è la versione di Guerini – Io sono andato due volte al Copasir, che è un organo del parlamento di garanzia e di controllo».

Sono parole che inquietano i grillini, che rispondono con Giuseppe Brescia, presidente della commissione affari costituzionali della Camera e coordinatore del comitato sicurezza dei 5 Stelle. «Guerini ha parlato di armi per ‘neutralizzare’ le postazioni russe – sostiene Brescia – Sono dichiarazioni allarmanti». Brescia ribadisce la linea di Conte: insistere sulla diplomazia «Purtroppo continuiamo a sentir parlare troppo di armi e poco di negoziati – afferma – Il governo deve chiarire se stiamo lavorando a un’escalation militare o a un’escalation diplomatica orientata a fermare la guerra. Siamo inoltre contrari alla posizione espressa dal ministro, quando dice che i negoziati possono partire veramente solo dopo il cessate il fuoco. Se aspettiamo l’ultima bomba per negoziare non resterà più niente, sarà solo una carneficina». Infine, un cenno alla necessità di una discussione in parlamento, con il presidente del consiglio chiamato a riferire sullo stato dell’arte: «Mario Draghi deve venire a spiegare chiaramente la posizione italiana». La stessa posizione viene ribadita da Conte: «Serve un confronto in parlamento per capire quali posizioni il governo porterà a Washington», dice a pochi giorni dalla missione di Draghi negli Stati uniti.

Le tensioni con la maggioranza e con gli alleati del Pd creano preoccupazione nel gruppo M5S a Palazzo Madama. Una parte dei senatori ha chiesto alla capogruppo Mariolina Castellone di convocare una riunione per una «riflessione collettiva» sui rapporti tra M5S e governo e sulla politica estera.