Stavolta è stata la caccia a innescare la polemica quotidiana dentro al Pd e sul Pd. Diverse associazioni ambientaliste e animaliste hanno mandato un comunicato congiunto per chiedere alla segreteria dem Elly Schlein di «intervenire» affinché il partito faccia una netta inversione sulle politiche venatorie.

I firmatari Enpa, Lac, Lav, Leidaa, Lipu, Lndc Animal Protection, Oipa, Federazione Nazionale Pro Natura e Wwf, accusano in particolare Stefano Vaccari, capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura alla Camera, di aver sottoscritto «emendamenti a sostegno della riforma Bruzzone». La riforma, presentata dal deputato leghista Francesco Bruzzone, sostanzialmente autorizza un liberi tutti nella caccia.

Uno dei punti dolenti riguarda l’attribuzione di più poteri alle Regioni sui calendari venatori. Secondo le associazioni ambientaliste il Pd avrebbe presentato un emendamento molto simile. «Come la Lega – denunciano – Vaccari chiede calendari venatori quinquennali ed emanati per legge, questo sottrarrebbe ogni possibile controllo scientifico e giuridico perché completamente in mano agli assessorati regionali e al mondo venatorio, con violazione della Costituzione e conseguenze materiali devastanti».

Per le associazioni firmatarie la posizione del capogruppo dem è «oltre il limite della ragionevolezza». E parlano di «strappo politico» rispetto alla linea tenuta dalla responsabile clima della segreteria nazionale Pd, Annalisa Corrado, che, invece, «ha evidenziato la contrarietà totale alla pdl della Lega, spiegandone con chiarezza le ragioni».

Nel pomeriggio Vaccari si è detto dispiaciuto dalla «lettura tanto lontana dalle oggettive finalità dei nostri emendamenti» fatta dalle associazioni. «Siamo favorevoli solo alla caccia regolamentata in maniera seria», ha dichiarato. Il deputato ha sottolineato per prima cosa come la sua posizione sia frutto di «una scelta condivisa del gruppo Pd con la segreteria nazionale alla luce del sole e coerente».

Per poi spiegare la strategia dei democratici, dai primi emendamenti soppressivi dell’intero articolato «per segnalare la nostra contrarietà alla proposta sia per il metodo scelto che nel merito» (rimarcando il «rilievo politico» della firma congiunta del suo omologo in commissione ambiente, Marco Simian), a quelli «per rimettere al centro ruolo dell’Ispra, delle direttive comunitarie e ruolo dell’Agricoltura nella gestione faunistico venatoria». «Il nostro lavoro di sintesi è stato serio e ragionato – dicono i deputati dem in commissione – che non ci fosse bisogno della pdl Bruzzone è condiviso da tutti noi e gli emendamenti abrogativi lo dimostrano».