In Libia l’annuncio, anche se sostanzialmente smentito, dell’autorizzazione all’ingresso nel porto di Tripoli di navi militari italiane è interpretato in un unico modo, su cui per una volta si nota un sostanziale uniformità di vedute: un boomerang per il premier del governo di accordo nazionale Fayed Serraj. SERRAJ stesso ha ribadito anche ieri che la sovranità libica non si tocca e le acque territoriali sono «una linea rossa invalicabile». I suoi portavoce, per calmare le critiche, hanno dato la colpa a una cattiva traduzione in arabo di articoli di stampa italiani, evidentemente esagerati e non corretti. E il ministero degli...