Reduci da un discorso pronunciato di fronte a un’aula semivuota Paolo Gentiloni e il suo governo arrivano al Senato quasi alla chetichella. Nessun annuncio, nessuna solennità, neppure veri onori di casa. I senatori in aula a un certo punto scoprono che come per magia sono comparsi premier e ministri. Un esordio di governo più mesto non lo si ricorda. Nei saloni e nei corridoi si respira la stessa aria, più da sipario che da festosa inaugurazione. Come al solito i voti al Senato scarseggiano. Con i 18 verdiniani il nuovo esecutivo si sarebbe almeno risparmiato il patema d’animo a ogni...