Per tornare in campo con chance di vittoria ha rimesso insieme la strana coppia Udc-Forza Italia e ha addirittura riallacciato i rapporti, dopo anni di incomprensioni, con Ciriaco De Mita. Ovvero l’uomo che nel lontano 1976 lo raccomandò in Rai e lo lanciò nell’agone politico. Ma lo ha fatto sottotraccia, presentandosi invece agli elettori come il nome nuovo, l’uomo della provvidenza che si sacrifica e torna in pista per il bene della comunità e per salvare dal fallimento «la città che ama».

La sesta vita politica di Clemente Mastella, ex Guardasigilli del Governo Prodi che lui stesso contribuì a far cadere negandogli nel 2008 il voto di fiducia in parlamento, riparte da Benevento, dove il re di Ceppaloni, candidato sindaco alla guida di due liste civiche, ha ottenuto un risultato solo in parte sorprendente: quello di arrivare al ballottaggio, addirittura in vantaggio, seppur di una manciata di voti (33% V 33%), rispetto al partito democratico, dove ironia della sorte oggi militano gran parte dei mastelliani della prima ora.

Eh sì perché in questa zona del Sannio, dove accordi e alleanze possono durare il tempo di uno scrutinio, il Pd, che viene da dieci anni di governo locale e due mandati vinti senza mai arrivare al ballottaggio, rappresenta un blocco di potere riconoscibile, che per molti aspetti assomiglia tanto alla vecchia Democrazia cristiana. Questa volta però le défaillance amministrative del sindaco uscente Fausto Pepe (originariamente uomo di Mastella), dal pasticcio nella gestione delle mense al fallimento dell’azienda dei trasporti, hanno impedito come nel passato una facile vittoria al primo turno.

E visto che il Movimento 5 Stelle ha pagato un po’ di inesperienza e probabilmente anche un candidato non del tutto convincente, fermandosi sulla soglia del 20%, paradossalmente è toccato proprio a Mastella (sic) intercettare parte del malcontento e del voto di protesta. Una parte, quella del salvatore della città, che l’ex sindaco di Ceppaloni ha interpretato alla perfezione, al punto da paragonarsi più volte, nel corso della campagna elettorale, alla figura di Gennaro Jovine, il protagonista di Napoli Milionaria di Eduardo che, tornando dalla guerra, di fronte al disgregamento familiare si chiede sconvolto cosa sia successo.

Ma non è detto che questa recita sia sufficiente per diventare sindaco. Per riuscirsi Mastella dovrà battere il vicesindaco uscente e candidato del Pd Raffaele Del Vecchio, uomo molto vicino al sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro, che tutti indicano come “il notabile” di Benevento, e intercettare almeno parte degli ottomila voti grillini. Non proprio i suoi migliori amici.