«Oltre 30mila persone. È questa la nostra stima sul numero di civili uccisi dalla giunta militare al potere dal colpo di Stato», avvenuto in Myanmar il 1° febbraio 2021. Salai Van Biak Thang, direttore di Peace, Democratization and Development (PDD) presso la Chin Human Rights Organization (CHRO), durante il nostro incontro scandisce questo numero più volte. Aggiungendo che tale cifra, secondo questa organizzazione non governativa birmana fondata nel 1995 che dal 2018 gode di uno status consultivo speciale presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni unite (Ecosoc), potrebbe soltanto «la punta dell’iceberg: crediamo fermamente che gli omicidi effettivi, ovvero...