Un anno fa, in queste ore, venivano raggiunte le 500.000 firme necessarie per la richiesta del referendum che avrebbe depenalizzato la coltivazione ad uso personale della cannabis, rimosso la pena del carcere per le cosiddette droghe leggere, ed eliminata la sanzione amministrativa del ritiro della patente per i consumatori. Ieri è stata l’ultima seduta di Giuliano Amato come Presidente della Corte costituzionale, responsabile della decisione dal sapore tutto politico sulla non ammissibilità del referendum. Una scelta che ha deluso tanti giovani che si erano illusi di poter contare su un tema per loro coinvolgente, e inciso sull’agenda politica. Forse i...