Un congresso negato, rivelato, poi di nuovo negato. Negli ultimi giorni consigliato pubblicamente da Goffredo Bettini. Ieri con una mossa (quasi) a sorpresa Nicola Zingaretti ha annunciato il congresso «straordinario» del Pd. Ma stavolta niente gazebo. Debutta un istituto nuovo di zecca, inserito ad hoc fra le recenti modifiche allo statuto. Un appuntamento «tematico» che nelle vecchie liturgie corrisponde a una «assemblea programmatica». Niente «conta», viene spiegato con sollievo. Tradotto: non si elegge un segretario. Per essere il momento dell’annunciata «rifondazione» del Pd, dell’apertura al civismo, ha tempi curiosamente stretti. Consentono però al segretario di mettere a tacere le (rare)...