Zedda: «Subito un fondo da 20 milioni di euro per i pastori sardi»
Verso le elezioni Il sindaco di Cagliari sta con la protesta: «È necessario un patto di filiera, con la regione e lo stato garanti, perché maggiori benefici arrivino a chi produce». Anche la grande distribuzione scende in piazza
Verso le elezioni Il sindaco di Cagliari sta con la protesta: «È necessario un patto di filiera, con la regione e lo stato garanti, perché maggiori benefici arrivino a chi produce». Anche la grande distribuzione scende in piazza
«Quello che serve è un intervento immediato di legge, una misura per l’oggi, tampone, come già fatto a livello nazionale per il latte bovino attraverso l’istituzione di un fondo da almeno 20 milioni di euro». Per Massimo Zedda, il candidato del centrosinistra alle elezioni regionali del prossimo 24 febbraio, di fronte alla giusta protesta dei pastori sardi servono subito «risorse utili a fare fronte alle difficoltà di un sistema in cui le grandi centrali di raccolta del latte pagano troppo poco rispetto al costo di produzione. Il lavoro dei pastori non può essere sottopagato». Ma oltre l’intervento immediato, dice Zedda, serve altro. «È necessario un patto di filiera tra caseari e pastori, con la regione e lo stato garanti, perché maggiori benefici arrivino a chi produce». Zedda individua due priorità su tutte. «Intanto la puntualità nei pagamenti degli incentivi che saranno necessari per la diversificazione dei prodotti e la destagionalizzazione della produzione del latte. E poi l’attivazione di misure che rendano possibile l’accesso al credito per i pastori indebitati, in modo da aiutarli a ripartire». Secondo Zedda «i pastori devono essere aiutati a fare sistema, per non essere vittime in solitudine di un quadro, come quello attuale, che strozza le loro vite, quelle delle loro famiglie e intere comunità. Altrimenti, come succede da quarant’anni, saremo sempre punto e a capo».
Sulle stesse posizioni di Zedda è la giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru. Le elezioni regionali sono alle porte, si vota il 24 febbraio. La rivolta dei pastori può incidere sull’esito elettorale e il centrosinistra serra i ranghi di fronte allo scoperto tentativo delle destre di cavalcare la protesta.
Ieri intanto oltre la Coop anche la grande distribuzione sarda è scesa in campo con i pastori. Una bandiera bianca di solidarietà è stata esposta nei supermercati del gruppo VéGé-Isa. «Essendo noi azienda di territorio, basata a Villacidro, nei nostri supermercati privilegiamo da sempre i prodotti sardi – dice al sito web SardiniaPost Giovanni Muscas, fondatore e presidente del Gruppo Isa -. Auspichiamo che il tavolo di filiera convocato stabilisca regole che determinino il giusto compenso per i produttori, tutelando anche le piccole realtà locali». I punti vendita Isa hanno esposto un drappo bianco con la scritta #iostoconipastorisardi.
Anche il gruppo Conad sostiene la battaglia dei pastori sardi e parla di «una quotazione del latte al ribasso che produce pesanti contraccolpi e speculazioni sul mercato, al punto di riconoscere agli allevatori un prezzo alla stalla sostenibile». Secondo quanto riportato da SardiniaPost, «la Conad sottolinea il suo impegno con i fornitori e chiede però alleanze e innovazione: occorre che l’intera filiera di produzione assuma un forte senso di responsabilità per individuare le giuste soluzioni, lavorando per migliorare l’efficienza del sistema produttivo, per la stabilità delle offerte e per dare risposte alle giuste rivendicazioni degli allevatori sardi».
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