L’accelerazione dei contagi in Francia – il dato di mercoledì con 5.429 nuovi casi di coronavirus era il terzo livello più alto dall’inizio della pandemia e l’indice R a 1,4, ben al di sopra della soglia cruciale dell’1% – ha fatto scattare nuove misure restrittive annunciate ieri dal primo ministro Jean Castex.

L’utilizzo della mascherina diventa obbligatorio a Parigi, che negli ultimi giorni si è rivelata uno dei principali focolai dell’infezione, in tutti gli spazi pubblici. Il provvedimento potrebbe essere presto esteso ad altre grandi città francesi e non si escludono lockdown locali. Mentre diciannove nuovi dipartimenti sono stati collocati in «zona rossa» (caratterizzata dalla circolazione attiva del virus dove il tasso di incidenza ha superato il livello di 50 casi ogni 100.000 persone) oltre a Parigi e le Bouches-du-Rhône, nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

Giro di vite anche a Marsiglia dove da ieri sera bar, ristoranti e negozi di generi alimentari in tutte le Bouches-du-Rhône sono costretti a chiudere dalle 23 alle 6. Misure che hanno fatto scattare la dura reazione della sindaca verde Michèle Rubirola, che in un’inedita alleanza con la candidata repubblicana alle elezioni municipali e presidente della metropoli e del dipartimento Bouches-du-Rhône, Martine Vassal, ha accusato il governo di usare due pesi e due misure per il contenimento del contagio, di imporre decisioni prese dall’alto senza coinvolgere gli amministratori locali e inviare mezzi per garantire il rispetto delle stesse.

L’altra polemica con il governo riguarda invece la non gratuità delle mascherine per gli studenti (sopra gli 11 anni) che saranno però obbligati a indossarle durante tutto l’orario scolastico.