Seguendo l’orientamento dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), ieri anche l’Agenzia Italiana Aifa ha approvato l’utilizzo come richiamo dei vaccini Pfizer e Moderna aggiornati alle varianti Omicron.

Saranno somministrati in chi ha almeno 12 anni ad almeno 3 mesi dall’ultima iniezione. La priorità è per over 60 e fragili, ma tutti potranno riceverli «su consiglio del medico o come scelta individuale».

Sono bivalenti: stimoleranno la produzione di anticorpi sia contro la variante originaria che contro la Omicron 1.

Non si tratta però di quelli più innovativi. La Omicron 1, infatti, è stata soppiantata dalle Omicron 4 e 5, contro le quali Pfizer e Moderna hanno già vaccini adattati in corso di sperimentazione. Per ora le versioni più aggiornate saranno disponibili solo negli Usa, dove sono state autorizzate anche in assenza di dati clinici: per gli esperti il rischio di nuovi effetti avversi o di minore efficacia è trascurabile.

In un primo momento, la direttrice dell’Ema Emer Cooke aveva dichiarato che l’agenzia avrebbe atteso le evidenze scientifiche. Ma ora sembra accelerare: secondo il responsabile dei vaccini Marco Cavaleri, le nuove versioni saranno valutate a metà settembre. Quando i risultati dei test non saranno ancora disponibili.