Mentre andiamo in stampa non si è ancora concluso, nella cittadina di Lutsk in Ucraina, il sequestro di 20 persone – tra cui donne incinte e bambini – da parte di uno squilibrato che per certi versi ricorda il celebre Unabomber. «Maxim il cattivo», come si fa chiamare il rapitore, ieri mattina alle 9.25 è salito su un bus in Piazza Teatralnaya, ha estratto una mitraglietta, e dopo essersi barricato ha chiesto di poter trattare con le forze di polizia.

Per liberare gli ostaggi egli ora egli pretenderebbe che «politici, giudici, governanti, imprenditori e capi di culto si presentino in video e dichiarino di essere dei delinquenti e confermino che lo Stato è il vero e unico terrorista».Per far intendere di voler far sul serio durante la giornata ha abbattuto con lancio di granate e colpi di mitraglia i droni del ministero degli interni ucraino che volteggiavano sulla piazza. Secondo un funzionario di polizia che ha avuto la possibilità di parlare con l’uomo «questi avrebbe ripetuto più volte l’indignazione contro il sistema esistente e avrebbe affermato di non credere più nella legge».

Il poliziotto afferma che il terrorista parla in lingua ucraina surzhuk, un dialetto parlato prevalentemente in Ucraina occidentale. L’uomo ha precedenti penali per rapina e sarebbe stato recentemente in cura da uno psichiatra.

«Maxim» ha anche pubblicato nel 2014 un ponderoso volume di 560 intitolato «La filosofia del criminale» in cui espone la sua visione del mondo e in cui si desumono passaggi della sua biografia. In particolare, nel volume l’autore afferma di essere cresciuto in una famiglia di intellettuali ma sin da bambino di aver avuto una attrazione fatale per le armi, oltre che di aver studiato in seminario ma di essere rimasto deluso dalla Chiesa.