La campagna pubblica di Trump contro l’Organizzazione mondiale della sanità, Oms, è passata a uno stadio successivo. Il presidente ha annunciato di volere congelare quasi 500 milioni di dollari in finanziamenti per l’Oms, accusando l’organizzazione di aver tardato a dare l’allarme per la pandemia e di avere nascosto le responsabilità della Cina opponendosi alla decisione americana di interrompere i voli dal Paese asiatico. Trump ha anche minacciato di creare, insieme ad altri Paesi, un organismo alternativo, se l’Oms non verrà riformata.

QUESTO EXPLOIT rappresenta il culmine della rabbia crescente tra i consiglieri della Casa Bianca, i repubblicani e i media conservatori, a seguito degli elogi dell’Oms alla risposta cinese al coronavirus, mentre cresce la disapprovazione sull’operato di Trump. La decisione di attaccare l’Oms arriva mentre The Donald è sotto una pioggia di accuse per l’incapacità di rispondere in modo aggressivo e funzionale al virus, che solo negli ultimi giorni ha causato oltre 25.000 vittime negli Stati uniti e infettato almeno 600.000 persone in tutti i 50 stati.

IL CAPO DELL’OMS ha espresso sgomento dopo l’annuncio di Trump: «L’Oms non sta solo combattendo il Covid-19 – ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus – stiamo anche lavorando per affrontare la poliomielite, il morbillo, la malaria, l’ebola, l’Hiv, la tubercolosi, la malnutrizione, il cancro, il diabete, la salute mentale e molte altre malattie e condizioni critiche». All’interno della Casa Bianca, invece, sono tutti concordi nell’affermare che l’Oms sia troppo influenzata dal governo cinese, teoria propagandata da tutti i media vicini al presidente. Da metà febbraio Fox News ha pubblicato 49 storie sull’Oms invitando come ospiti repubblicani ed opinionisti conservatori che si oppongono alla supposta sudditanza dell’Oms a Pechino.

«L’OMS È MOLTO INCENTRATA sulla Cina – ha dichiarato Trump ai giornalisti durante un briefing nel Giardino delle Rose – L’ho detto anche al presidente cinese Xi. Per l’Organizzazione mondiale della sanità la Cina ha sempre ragione». La dichiarazione di Trump non ha trovato consensi al di fuori della sua cerchia. «La decisione di interrompere i finanziamenti in questo momento della pandemia è sbagliata e ostacolerà gli sforzi globali per combattere il coronavirus», ha dichiarato l’American Nurses Association.

LA CAMERA DI COMMERCIO degli Usa ha affermato di sostenere una riforma dell’Oms ma ha aggiunto che «tagliare i finanziamenti durante la pandemia non è nell’interesse degli Usa, dato il ruolo fondamentale dell’organizzazione che assiste anche altri paesi».

Questa nuova mossa di Trump rientra nella corsa a trovare capi espiatori alla completa incompetenza che sta mostrando nel gestire la pandemia, tanto che i governatori si stanno organizzando in quelli che definiscono «consorzi», per unire le forze e portare avanti piani coordinati, in assenza di una guida e un piano centrale federale.

A QUESTO SI AGGIUNGE lo spettro sempre più reale della peggiore recessione mondiale della storia con cui anche Trump dovrà confrontarsi, e a ridosso delle elezioni. Il Fmi ha previsto che l’economia globale avrà una contrazione del 3%, la peggiore recessione dalla Grande Depressione; un rapporto preliminare sulle vendite al dettaglio negli Usa riguardante marzo, mostra un calo di vendite record. Con queste premesse è difficile che si realizzi la promessa di Trump di una ripresa economica sorprendente capace di far crescere l’economia e fiorire le finanze personali degli americani, come continua a ripetere.