Due gravi incidenti che hanno coinvolto treni merci in soli tre giorni. Con conseguenze ancor in corso sulla circolazione ferroviaria lungo tutta la penisola. Martedì a Centola, provincia di Salerno, e giovedì a Parma. Sono il campanello d’allarme che porta perfino i sindacati confederali – di solito parecchio aziendalisti – a denunciare l’insostenibile situazione sulla rete ferroviaria, in gran parte dovuta alla malagestione dei cantieri del Pnrr e la solita cronica mancanza di manutenzione, nonché all’apertura del mercato merci a compagnie improbabili.

Martedì ben sei carrozze di un treno merci sono deragliate poco fuori la stazione di Centola, sulla linea Tirrenica meridionale, le carrozze sono uscite dai binari e hanno distrutto parte della banchina. Fortunatamente, non ci sono stati feriti, ma l’evento ha causato un caos significativo nel traffico ferroviario con ripercussioni ancora in corso per deviazioni sulla linea alta velocità e cancellazioni. La Procura di Vallo della Lucania ha aperto un’inchiesta per determinare le cause del deragliamento e ha disposto il sequestro del convoglio, provvedimento che va avanti da tre giorni con i macchinisti di Ancora in marcia che denunciano come «le rotaie non sono state ancora smontate e sono stati coperti con teli ruote e carrelli dei carri coinvolti nello svio, viene il dubbio che si voglia occultare qualche elemento eclatante».

Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, una riguarda il possibile sovraccarico di alcuni container che trasportavano materiali pericolosi. Un’altra ipotesi è che i recenti lavori di manutenzione sulla linea ferroviaria Battipaglia-Sapri, che includono la stazione di Centola Palinuro, abbiano in qualche modo contribuito all’incidente.

A Parma invece giovedì pomeriggio nelle strade che costeggiano la stazione il paesaggio era apocalittico. Una nuvola grigia si è alzata dalla linea ferroviaria: le ultime due carrozze di un treno merci di una compagnia estera, in uscita in direzione Bologna, si sono sganciate le ultime due carrozze del treno merci sollevando moltissimi detriti dalla massicciata che hanno colpito un convoglio regionale passeggeri e hanno trasformato la vicina via Toscana in una strada piena di detriti, rottami e mezzi distrutti. Il sindaco di Parma Michele Guerra parlato di «miracolo» per spiegare come non ci sia scappato il morto con sole tre persone leggermente ferite, mentre sono stati danneggiati alcuni finestrini del treno regionale e anche una trentina di auto parcheggiate lungo la strada. Ancora oggi ci sono forti ritardi in Emilia con ripercussioni nella vicina Liguria.

«La commistione sulle stesse linee ferroviarie – spiega la Filt Cgil – di servizi passeggeri a lunga percorrenza, regionali, suburbani e di servizi merci genera ritardi e inefficienze che si ripercuotono su tutto il sistema del trasporto ferroviario. La crescente domanda di mobilità e lo spostamento dei treni merci in orari e tratte ferroviarie utilizzate dal trasporto di persone, per consentire l’avvio dei cantieri per l’attuazione del Pnrr, stanno mettendo a dura prova la regolarità del traffico, a rischio congestione per questa estate».

«Rfi e gli operatori ferroviari – chiede infine la Filt Cgil – lavorino con responsabilità per pianificare un servizio che eviti di generare disservizi e stress ai viaggiatori e ai lavoratori, provati da questa situazione. Si faccia in modo di evitare che il sistema ferroviario nel nostro paese collassi, si allenti la morsa dei cantieri per liberare tratte di linee oggi interrotte e dove possibile il traffico ferroviario e si separi il più possibile il traffico merci da quello passeggeri. Il governo dal canto suo attui un serio piano della cura del ferro e si stanzino risorse per adeguare l’infrastruttura ferroviaria del nostro paese in termini di chilometri di strade ferrate a quelli di paesi come la Francia e la Germania che ne contano più del triplo».

«Ci sono linee chiuse come la Mantova Piavena per raddoppio dei binari, oppure la Domodossola – spiega il coordinatore nazionale attività ferroviarie della Filt Cgil Luigi Ciraci – . Ci sono cantieri in tutte le regioni mentre i cantieri mobili provocano chiusure per molte ore e alla ripresa della circolazione tutto si ingolfa. In più i limiti infrastrutturali delle linee secondarie dove non possono passare le merci portano al fatto che tutto si assomma nelle reti usate dal traffico passeggeri, sulle linee principali e i nodi di Milano, Verona, Bologna e con i flussi estivi la linea è satura e qualunque intoppo provoca subito danni con conseguenze su tutta la circolazione», spiega Ciraci.

Sulla liberalizzazione delle imprese per il settore merci, la Filt Cgil è più cauta: «È vero ci sono tantissime imprese, anche estere: nelle più grandi possiamo controllare, le più piccole non sono sindacalizzate. Eventuali leggerezze sulla manutenzione sono possibili, anche se tutte devono avere le certificazioni », conclude Ciriaci.