Tre amici, tutti con problemi esistenziali e di denari, il lavoro che va male, il matrimonio pure, l’alcol e via dicendo, sognano come tanti altri di vincere alla lotteria, un bel colpo che risolverebbe tutti quanti i loro guai. Ma quando per un azzardo fortunato ci riescono, il biglietto vincente sparisce. A quel punto ritrovarlo è più che necessario. Raccontato così il film del giovane regista rumeno Paul Negoescu sembra un po’ l’ennesima variazione sul tema ultraclassico degli amici sfortunati con risate tragicomiche annesse, qui ispirato – seppure liberamente – a fonte letteraria ottocentesca dello scrittore Ion Luca Caragiale.

Negoescu dice di essere partito dalla telefonata del produttore che gli chiedeva di pensare con lui un film a basso budget, e mettendo insieme un po’ di idee si è dato come obiettivo quello di girarne uno che lo divertisse: «Un film per il pubblico ma senza troppi compromessi». Scommessa che si dimostra centrata, a cominciare dall’uso del genere commedia attraversato con vari detour, tra comicità surreale e incursioni nella realtà. Il tutto però con leggerezza, senza farsi prendere la mano dall’ansia di stigmatizzare o di offrire formule da pamphlet.

La Romania di oggi affiora dietro le porte del condominio dove vivono i tre stralunati amici e nei loro incontri lungo la strada, a bordo di una vecchia auto, tra cantanti, veggenti, imprenditori più o meno onesti, l’arte di arrangiarsi, lamentele, luoghi comuni che il regista dosa con sapienza lasciando sempre spazio all’imprevisto.