Arrivata l’ufficialità ieri ma la notizia era data per assodata, le amministrative della prossima primavera scarrocciano tra il 15 settembre e il 15 ottobre, insieme alle suppletive per la Camera a Siena e le regionali in Calabria, causa pandemia. Il rinvio offre la possibilità di rimettere in discussione il quadro delle alleanze, almeno questo è quanto sta accadendo a Napoli dove si voterà per decidere il prossimo sindaco e consiglio comunale.

Nel centrosinistra acque agitatissime. Ieri il vicepresidente della regione, Fulvio Bonavitacola, per conto del governatore Vincenzo De Luca, ha diffuso un comunicato durissimo contro il segretario provinciale del Pd, Marco Sarracino. Secondo tempo di una crisi esplosa mercoledì sera, subito dopo l’incontro di coalizione allargato ai 5S. A Sarracino Bonavitacola rimprovera «una grave scorrettezza politica nei riguardi di quanto deciso pochi minuti prima al tavolo di confronto». E cioè di «partire dalla coalizione vincente alle ultime regionali, definire i punti programmatici per poi aprirsi ad altre forze disponibili a condividere tale programma. I nomi venivano dopo, con la necessità, condivisa da tutti, di garantire candidature coerenti con la coalizione regionale. Il segretario metropolitano del Pd parla d’altro rivelandosi del tutto inaffidabile». Per concludere: «Il futuro di Napoli si deve decidere a Napoli, non sulla base di giochi politici romani. Ci muoveremo in piena autonomia».

A far infuriare De Luca è stata la dichiarazione di Sarracino a fine incontro: «Bisogna avere profondo rispetto per il lavoro che Roberto Fico sta svolgendo a livello istituzionale e politico per il paese. È tra i pochi che hanno le caratteristiche che servono a Napoli. Un profilo che garantisce collaborazione istituzionale con la regione e con il governo. Una figura autonoma e autorevole che gode del consenso popolare». Un’investitura che il governatore non ha digerito. Tra il Pd e Palazzo Santa Lucia da settimane si stava combattendo una guerra a bassa intensità che alla fine è esplosa: De Luca vuole decidere il prossimo sindaco, un civico che non gli faccia ombra ma possa rafforzare il profilo del governatore come federatore dei dem al Sud in modo da dare peso alla sua posizione nel partito e nei confronti di un governo a trazione nordista.

Il Pd, viceversa, cerca una figura autorevole che sappia dialogare con la regione da una posizione di autonomia e possa avere un’interlocuzione con il governo, che dovrà necessariamente intervenire per sanare i debiti accumulati dal comune (2,7 miliardi). Fico del resto aveva fatto un’apertura alcuni giorni fa, a margine di un’iniziativa a Napoli. Inoltre, confermerebbe l’asse Pd-5S-Leu, da allargare alle altre forze e ai civici, su cui si muove la segreteria provinciale in linea con quella zingarettiana. La crisi di governo, con l’arrivo di Draghi, e il rinvio delle elezioni ha offerto il varco a De Luca per rimettere in discussione il processo spostando l’asse verso Santa Lucia. Sarracino ha provato a riassestare la linea confidando anche in una riconferma di Zingaretti, dopo la crisi aperta ieri nel partito. Del resto a Roma il Pd ha chiesto a Roberto Gualtieri di candidarsi, a Napoli un 5 Stelle rimetterebbe equilibrio tra alleati.

Poi ci sono altre turbolenze. Clemente Mastella chiede a Pd e 5S l’appoggio per la riconferma a sindaco di Benevento pena l’opposizione a Napoli («Senza il centro non vinceranno mai»). Iv porta avanti un’opposizione per ora a bassa intensità contro i pentastellati, il sogno è Gennaro Migliore candidato sindaco con l’appoggio di De Luca.

Il deputato 5 Stelle e facilitatore Luigi Iovino: «Partiamo dai temi e dai progetti per rilanciare Napoli, vogliamo continuare a lavorare con le forze politiche che hanno sostenuto il Conte 2. Serve un progetto attorno a cui scegliere il miglior interprete possibile. E dovrà essere un profilo condiviso». Da Art1, Francesco Dinacci spiega: «L’incontro di mercoledì è stato positivo per la partecipazione dei 5S. Cerchiano di radicare l’asse tra progressisti e Movimento su temi come disavanzo, sviluppo, emergenza sociale e ambientale. Serve un nuovo rapporto tra regione e comune, per superare l’approccio che De Luca ha avuto con la città. Mastella è nella discussione ma la sinistra non può considerarsi ospite in una coalizione larga».