«Sarò durissima (a bloody difficult woman) nei negoziati sulla Brexit». Con queste parole, ai microfoni della Bbc, Theresa May torna a sfidare Bruxelles, sullo sfondo le rivelazioni del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine sul fallimento dei colloqui della scorsa settimana tra la premier britannica, il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker e il capo negoziatore Ue Michel Barnier. May ha bollato le voci sull’incontro infuocato come «pettegolezzi», ma ha ammesso, ancora una volta, che i negoziati sul divorzio dall’Europa saranno «difficili».

Bruxelles intanto va avanti con la sua tabella di marcia: nella bozza di mandato a negoziare con Londra, che sarà presentata oggi, l’Ue conferma la sequenza di una trattativa sulla Brexit per fasi, dove prima di iniziare a parlare di relazioni future si dovrà concludere la parte che riguarda temi chiave come la garanzia dei diritti dei cittadini, del rispetto degli obblighi finanziari verso l’Ue e i confini tra Irlanda del Nord e Irlanda. Bruxelles inoltre ha fortemente criticato il blocco del Regno Unito alla revisione di medio termine del budget Ue, motivato da Londra con il «purdah», il periodo pre-elettorale in cui è previsto che l’esecutivo non firmi niente di fondamentale e che abbia carattere di lunga durata.