Economia

Stellantis, azionisti Usa portano in tribunale il costruttore di auto

Stellantis, azionisti Usa portano in tribunale il costruttore di autoIn una fabbrica Stellantis – LaPresse

Il caso La risposta dell'azienda: «Azione infondata». Titolo giù in borsa, vendite deludenti, in Michigan annunciati oltre duemila licenziamenti

Pubblicato circa 2 mesi faEdizione del 17 agosto 2024

nitensi del costruttore franco-italiano di automobili Stellantis ha presentato una denuncia presso il Tribunale federale di Manhattan sostenendo che l’azienda avrebbe gonfiato artificialmente il prezzo delle sue azioni per gran parte del 2024, facendo valutazioni «eccessivamente positive» su scorte, “pricing power”, nuovi prodotti e margine operativo».

La verità sarebbe emersa il 25 luglio quando è stato comunicato un forte calo dell’utile operativo rettificato. In quell’occasione Stellantis ha comunicato al mercato i risultati della prima metà del 2024.

L’azione legale coinvolge direttamente anche l’amministratore delegato Carlos Tavares e la Chief Financial Officer Natalie Knight. Nella causa si parla di danni non specificati per gli azionisti provocati tra il 15 febbraio e il 24 luglio 2024.

L’azienda, nata nel gennaio 2021 dalla fusione tra Psa e Fca, ha risposto che l’azione non ha basi legali: «Ci difenderemo vigorosamente» ha risposto in una mail inviata alla Reuters. L’agenzia stampa ha rivelato ieri il caso.

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Il primo semestre di quest’anno è stato chiuso da Stellantis con un utile netto di 5,6 miliardi di euro in calo del 48% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò sarebbe stato causato «soprattutto per la diminuzione dei volumi e del mix, i cambi meno favorevoli e i costi di ristrutturazione».

L’utile operativo rettificato dell’azienda è si è attestato a 8,5 miliardi di euro, in calo di 5,7 miliardi, -40%, «per effetto essenzialmente del decremento in Nord America». I ricavi netti pari a 85 miliardi, si sono ridotti del 14%. Dopo l’annuncio le azioni Stellantis a Wall Street hanno perso il 9,9% in due sedute: 17,66 dollari.

«La performance della società nella prima metà del 2024 è stata inferiore alle nostre aspettative – aveva commentato in quell’occasione Tavares – riflettendo un contesto settoriale difficile ma anche problematiche operative aziendali. Mentre da un lato si rendevano necessarie azioni correttive, ora in fase di esecuzione, dall’altro abbiamo avviato un’offensiva sui prodotti, che prevede non meno di venti nuovi modelli da lanciare nel corso dell’anno, e che offrirà maggiori opportunità quanto più eseguita bene. Abbiamo molto lavoro da fare, soprattutto in Nord America, per massimizzare il nostro potenziale a lungo termine».

L’andamento in borsa di Stellantis è in difficoltà da mesi. I suoi titoli sono calati del 32% nel 2024 e hanno quasi dimezzato il valore da marzo. Si è passati da una capitalizzazione di 85 miliardi di dollari a 46 miliardi (titolo a 15,8 dollari).

Nella competizione mondiale tra i costruttori di auto il gruppo era riuscito a diventare terzo per valore complessivo. Primo e secondo erano Tesla di Elon Musk e Toyota. Dopo le difficoltà Stellantis è scivolata al tredicesimo posto precedeuta dall’indiana Tata Motors e da Xiaomi, un produttore cinese di veicoli elettrici con sede a Pechino.

Questa situazione sarebbe stata causata dalle difficoltà di vendita riscontrate sul mercato statunitense. Altri sostengono che il problema sia anche quello dei modelli come la Ram 1500 Classic e Jeep Cherokee che non hanno venduto secondo le aspettative.

Problemi che hanno spinto, la settimana scorsa, ad annunciare per il prossimo 8 ottobre il licenziamento di 2.450 operai in Michigan. Il totale però potrebbe essere diverso se i lavoratori accetteranno di spostarsi per non perdere il loro posto.

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