Di tutte le possibili ramificazioni della scelta di Elon Musk di rendere la spunta blu di Twitter a pagamento, questa era forse la più inattesa: a pagare otto dollari al mese per lo “status symbol” sulla piattaforma social ci sono anche delle figure di spicco del governo talebano e dei loro sostenitori.

LO RIPORTA la Bbc, che ha individuato gli account di Hedayatullah Hedayat (187.000 follower), a capo del dipartimento per l’accesso all’informazione, e Abdul Haq Hammad (170.000 follower), che presiede l’ente di vigilanza dei media presso il ministero dell’Informazione e della Cultura afghano. L’ironia non sembra essere sfuggita agli stessi talebani: Muhammad Jalal, che nel suo account si definisce un ex funzionario del regime talebano, ha scritto un post in cui lodava il miliardario per aver «reso Twitter di nuovo grande» – «making Twitter great again», scimmiottamento dello slogan di Donald Trump Make America Great Again.
Secondo la testata britannica, l’account di Hedayatullah Hedayat – da cui posta quotidianamente informazioni sull’amministrazione afghana – si era visto rimuovere la spunta blu il mese scorso, per poi averla di nuovo pochi giorni dopo. Ieri però, dopo che la notizia è diventata virale e ha messo in imbarazzo i vertici del social network – che interpellati da un gran numero di testate hanno rifiutato di commentare – le spunte blu sono state rimosse dagli account dei talebani.

MA I LORO PROFILI rimangono, e come nota la Bbc sono al centro di polemiche da molto prima della svolta alla piattaforma portata dall’acquisto di Elon Musk. Lo stesso Donald Trump dopo essere stato bannato per l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 aveva affermato: «Viviamo in un mondo in cui i talebani hanno una fortissima presenza su Twitter, eppure il vostro presidente degli Stati uniti preferito è stato silenziato. Questo è inaccettabile».

Prima dell’avvento di Musk, gli account con la spunta blu garantivano la verifica di profili appartenenti a personaggi e istituzioni pubbliche, ma da quando le redini sono passate in mano al miliardario lo scorso ottobre è nato il servizio Twitter Blue a pagamento, che garantisce anche altri servizi – dalla visualizzazione di un numero minore di pubblicità a una maggior visibilità dei propri post (un privilegio non innocuo se a goderne sono dei talebani). Dopo l’ondata di profili falsi che hanno invaso la piattaforma dall’inaugurazione del nuovo servizio, Twitter ha affermato di aver risolto tutti i problemi relativi agli account fasulli. Ma solo pochi giorni fa un giornalista del Washington Post aveva dimostrato di essere riuscito senza troppe difficoltà a impersonare (per la seconda volta) il senatore democratico del Massachusetts Ed Markey, con il suo permesso.
Oltre alle spunte blu, ora sulla piattaforma ci sono quelle color grigio e oro – che indicano un’impresa in teoria verificata. Ad avere una spunta color oro è anche l’organismo sportivo che governa il gioco del cricket in Afghanistan.