In sede di compilazione del 730, ho avuto la spiacevole sorpresa di vedermi richiedere la restituzione di una somma pari a 380 euro in quanto, disoccupata e senza alcuna fonte di reddito dal maggio 2014 (dopo la disoccupazione percepita per 14 mesi), risultavo con una imposta netta pari a zero!!!

Alla mia richiesta di spiegazioni, mi veniva detto che ciò è espressamente previsto dalla legge di stabilità 2015 – parte fiscale, D.L.66/2014.

A parte la cifra in sé, importante per chi già si trova in difficoltà, si tratta di una palese ingiustizia sociale, un assurdo controsenso! Non hai trovato lavoro? Allora devi pure restituire quel poco che ti è stato in precedenza erogato!
Impossibile comprendere la logica e il senso con cui è stata pensata una norma che prevede che nel momento di massima difficoltà economica di chi si trova in una situazione peggiorativa rispetto all’anno precedente, privo del lavoro e di qualunque altro sussidio, gli si chieda anche la restituzione del bonus!

L’imposta netta pari a zero comporta inoltre, l’impossibilità di avere un congruo rimborso delle spese mediche (ticket sanitari e prestazioni non mutuabili), eventualmente sostenute a totale carico del dichiarante e a questo proposito, la stessa logica penalizzante, la si riscontra pure nella normativa della Regione Emilia Romagna (E99 Mod.Aut 4), dove risiedo, con la quale la Regione intendeva venire incontro ai disoccupati, concedendo loro l’esenzione dai ticket sanitari.
Peccato che ne possano godere solo coloro la cui ultima occupazione è stata a tempo indeterminato (coloro che già hanno avuto migliori stipendi e migliori tutele nel corso della vita lavorativa), ne resta esclusa così tutta la fascia di disoccupati provenienti da contratti a termine o equiparati, di per sé già precari, meno retribuiti e meno tutelati!

Bisogna concludere che essere disoccupati per il Governo Nazionale e pure Regionale, è una gravissima colpa e che comporta ulteriori penalizzazioni da parte di chi è stato eletto per tutelare tutti i cittadini e particolarmente quelli più deboli economicamente!

Ho 62 anni, lavoro da quando ne avevo 19: per mia sfortuna ho lavorato per diversi anni in Toscana, Isola d’Elba, dove il lavoro è stagionale e agli effetti pensionistici un anno vale la metà, e grazie alla legge Fornero ora dovrei andare, allo stato attuale delle cose (se non peggiora), in pensione a 67 anni e 3 mesi!

Resta da capire, ed è questo che chiedo allo Stato al quale ho sempre diligentemente pagato imposte, tasse e contributi, come ci posso arrivare a quella data senza lavoro e senza pensione!! Come ristabilire un po’ di equità sociale e ridare un futuro a tutte le persone che come me si trovano in questa insostenibile situazione?