Dopo pochi mesi dall’ep Full Moon Confusion, Jangy Leeon esce con una seconda parte del disco, 8 nuove tracce, un’edizione speciale e limitata in vinile dal titolo Desert Edition. Un rap indipendente e in controtendenza, duro, sparato in faccia anche attraverso il polemizzare con rime crude, cantate con la singolare, aspra, voce che lo contraddistingue. Niente macchinoni e orologi d’oro, il sound in stile California hip hop nei primi pezzi che si diluisce con influenze latineggianti (un titolo a caso, Rumba), restando però fedele al flow incalzante. Fra gli ospiti Jack The Smoker e Silla DDR. Nel mirino c’è l’ambiente musicale, in Vita Buena canta: «Sono un italiano vero però odio il mio paese perché l’industria è un imbroglio e l’ipocrisia è cortese», il rapper milanese dice: «Il rap è sdoganato nel mercato discografico ma nella sua forma più abietta. Spesso ciò che viene mercificato in ’cima alla classifiche’ non rispecchia un livello artistico, ’lirico’ e tecnico degno di nota. Da noi non si dà il giusto peso alla cultura hip hop, ciò determina un pubblico necessariamente impreparato».