Alla faccia di Daniela Santanché, lo sciopero di natale è stato un successo. «Una media del 70% di adesione nei diversi settori del terziario, con punte del 100% in alcuni punti vendita della distribuzione commerciale e unità produttive, del turismo e della ristorazione collettiva e commerciale», fanno sapere Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, unite invece delle confederazioni divise in questi mesi.

PIENE LE PIAZZE con più di 20mila nelle cinque manifestazioni a Roma, Milano, Napoli, Cagliari e Palermo.

Nella capitale il corteo è partito da Piazza Esquilino per poi percorrere via Cavour, quindi uscire su via dei Fori Imperiali, attraversare piazza Venezia e terminare a piazza Santi Apostoli. «Siamo qui per un’ulteriore richiesta di rinnovare i contratti, c’è l’esigenza di recuperare il potere di acquisto e di dare la possibilità a questi lavoratori di avere una risposta rinnovando i contratti, si parla di un grande periodo per il turismo per i servizi, bene che sia così ma è bene anche dare risposta a chi quei servizi li fa funzionare. Abbiamo contratti scaduti da 2-3 anni», ha detto Bombardieri, criticando duramente la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e il governo in generale. «Vorrei che Santanchè avesse rispetto per i lavoratori, che non cita mai, e vorrei che la politica avesse rispetto dei lavoratori» perché «questo governo e molti dei ministri di questo governo non ce l’hanno», ha attaccato Bombardieri.

ALLA MANIFESTAZIONE di Milano hanno invece partecipato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: «La giornata di oggi è molto importante perché non è solo la lotta dei lavoratori del commercio e del turismo, c’è un’emergenza salariale che riguarda tutto il paese e per quello che ci riguarda noi siamo qui a sostegno dei lavoratori del turismo, del commercio e dei servizi, ma il messaggio che vogliamo dare è che il 2024 deve essere l’anno del rinnovo dei contratti nazionali», ha detto Landini, avvertendo che «se questo non avviene siamo pronti a una mobilitazione che sostenga tutte le categorie».

APPIEDATO DAL MAL DI SCHIENA, sui social si è fatto sentire anche il leader della Cisl Luigi Sbarra (la segretaria generale aggiunta Daniela Fumarola era in corteo a Milano) ha denunciato come «inaccettabile» il fatto che il contratto sia scaduto da «ben quattro anni». «Le associazioni datoriali non possono fare orecchie da mercante: devono assumersi le loro responsabilità, aprendo alle richieste precise dei sindacati di categoria», ha sottolineato Sbarra.

A MILANO IL SEGRETARIO generale della Filcams Cgil Fabrizio Russo ha rimarcato che «Non ci siamo mai arresi e non ci arrenderemo mai, perché siamo certi che si può lottare, che si deve lottare, che si può vivere diversamente, che insieme si può cambiare».

Da Roma il segretario generale Uiltucs Paolo Andreani ha avvisato: «Le lavoratrici e i lavoratori sia del commercio che del turismo, non si fermeranno. O contratto o altri scioperi».

Sempre dalla piazza romana è il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini a rilanciare l’appello alle associazioni imprenditoriali: «Agli ennesimi affronti a cui colpevolmente le associazioni datoriali intendono sottoporre oltre cinque milioni di lavoratrici e lavoratori, diciamo che la pazienza è finita: alle controparti diciamo di ritirare quelle richieste che se praticate farebbero fare passi indietro ai sacrosanti diritti dei lavoratori e di riconoscere il diritto al giusto salario a chi permette alle aziende loro associate di lavorare e svilupparsi».

Più di 5mila lavoratori hanno partecipato alla manifestazione di Napoli e ampia partecipazione anche alle manifestazioni regionali di Cagliari e a Palermo per denunciare lo stallo dei negoziati.

Lo sciopero ha già ottenuto effetti. Tra le associazioni datoriali Confcommercio e Federdistribuzione si dicono pronte a far ripartire il confronto.