A due settimane dallo scandalo Facebook-Cambridge Analytica si iniziano a definire meglio i contorni della vicenda.

Gli utenti coinvolti nel mondo sono 87 milioni, a fronte dei 50 milioni stimati inizialmente, e fra questi ci sono poco più di 214 mila italiani su 31 milioni di utenti attivi. Da lunedì il social network inizierà ad avvisare le persone i cui dati sono stati condivisi dalla società di consulenza britannica che ha lavorato anche per Donald Trump.

«Dal 9 aprile diremo agli utenti se le loro informazioni sono state impropriamente condivise da Cambridge Analytica», spiega Mike Schroepfer, Chief technology officer di Facebook. Le persone potenzialmente impattate dovrebbero ricevere un avviso che consentirà di vedere quali dei loro dati sono stati condivisi.

La piattaforma ha inoltre annunciato una stretta nel modo in cui le app possono usare i dati e darà agli utenti la possibilità, sempre a partite da lunedì, di individuare più facilmente le applicazioni che usiamo e cancellare quelle che non ci interessano più.

Per fare questa operazione, apparirà un link apposito in cima al flusso delle notizie.

Secondo i numeri divulgati da Mark Zuckerberg sono 87 milioni gli utenti colpiti globalmente, di cui quasi l’82% sono negli Stati Uniti (a seguire Filippine, Indonesia e Regno Unito).

Il Garante per la Privacy Antonello Soroil 24 aprile riceverà Stephen Deadman, Deputy chief global privacy officer del social network.