La stravagante gestione dell’ordine pubblico durante il corteo alla Sapienza di martedì scorso, culminata con l’arresto di due manifestanti, ha avuto due effetti. Entrambi non voluti. Il primo è stato quello di ricompattare il movimento studentesco che da mesi protesta contro i legami tra la Fondazione di Leonardo Med-Or e gli atenei e contro i progetti di ricerca dual use con Israele. IERI, NONOSTANTE LA PIOGGIA, l’assemblea indetta dai collettivi di Sapienza for Palestine era gremita. Circa 400 persone, inclusi docenti, personale amministrativo e qualche osservatore di Amnesty International, venuto a verificare che non ci fossero ancora incidenti, hanno discusso...