Il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, è stato condannato ieri in primo grado per abuso d’ufficio a un anno di carcere con interdizione (pena sospesa), e le primarie campane fanno una nuova capriola.

Aveva scommesso sull’assoluzione De Luca e in mattinata aveva messo in agenda il rimpasto della sua giunta spostando nel suo staff l’assessore al turismo Enzo Maraio e nominando un nuovo vicesindaco (Vincenzo Napoli, suo stretto collaboratore). La giornata però era iniziata con il pm di Salerno, Roberto Penna, che ne aveva chiesto la condanna a tre anni di reclusione per peculato e abuso d’ufficio nell’inchiesta sulla realizzazione del termovalorizzatore di Salerno (progetto che giace bloccato). Per la costruzione fu nominato nel 2008 project manager Alberto Di Lorenzo, ex capo staff di De Luca al comune. Nella requisitoria il pm ha sottolineato come la sua nomina da parte del primo cittadino (all’epoca commissario di governo per la costruzione dell’impianto) fu «illecita e non prevista dal regolamento comunale, si è trattata di una figura creata ad hoc per Di Lorenzo» che «non aveva i titoli di laurea per svolgere quell’incarico, inoltre ha solo messo la firma sul frontespizio del progetto».

De Luca si è lanciato nella competizione delle primarie a testa bassa. Ugualmente deciso a provarci l’eurodeputato Andrea Cozzolino, ex delfino di Antonio Bassolino: i sondaggi darebbero Forza Italia in caduta libera intorno al 10% (alle ultime europee Fi in Campania aveva raggiunto il 23,9) ed entrambi gli sfidanti avrebbero un consenso superiore a quello dell’attuale governatore Stefano Caldoro, che sembra aver perso quasi tutti i grandi elettori del casertano, spostatisi verso il Pd. Persino il corteggiamento dei centristi è passato in secondo piano visti i sondaggi.

Del resto la stessa Ncd è incerta: i vertici nazionali vedrebbero di buon occhio l’alleanza con il Pd, ma il partito locale è spaccato tra chi non apprezzando Caldoro spinge per andare con il centrosinistra e chi invece ha condiviso con il centrodestra politica e nomine nella sanità ed è più prudente nel mollare l’alleanza. L’inchiesta esplosa ieri sull’ospedale di Caserta Sant’Anna e San Sebastiano che, secondo la Dda, sarebbe stato gestito dai Casalesi con la complicità prima dell’Udeur e poi del Pdl dà un altro colpo al governatore, tirato in ballo nell’inchiesta ma non indagato.

Per De Luca dovrebbe scattare la legge Severino con relativa sospensione da sindaco. Difficile che possa presentarsi ai gazebo con la condanna in tasca. I renziani e i dalemiani, accanto a lettiani e fioroniani, potrebbero riprendere il pressing su Cozzolino per cercare di convincerlo a un ritiro tattico, in vista anche delle elezioni metropolitane a Napoli del prossimo anno. A questo punto in campo rimarrebbe l’ex Sel Gennaro Migliore come candidato unitario ma avanza anche un’altra ipotesi. Rompendo un lungo silenzio sul caso Campania, Matteo Renzi avrebbe telefonato al ministro Andrea Orlando, chiedendogli di presentarsi alle regionali in Campania. L’esponente spezzino dei Giovani Turchi conosce bene il territorio: l’allora segretario Pd Pierluigi Bersani lo spedì a Napoli come commissario del partito campano proprio dopo l’annullamento delle primarie del 2011 per la scelta del candidato sindaco partenopeo. Tutta da decidere quindi, con la segreteria regionale ancora in corso ieri in serata.