Niente accordo fra il partito repubblicano e Joe Biden sul tetto del debito, anche se entrambe le parti dicono che ci sono segni di speranza. Di certo i punti di partenza sono molto lontani fra di loro: da una parte i democratici chiedono un aumento del tetto del debito senza condizioni, dall’altra i repubblicani sono disposti a concederlo in cambio di un taglio alla spesa pubblica. Le due posizioni sono praticamente inconciliabili in quanto senza innalzamento del tetto il ministero del Tesoro non avrà più liquidità per fare pagamenti: potrebbe essere costretto a sospendere il pagamento di pensioni, a fare tagli agli stipendi dei militari e dei lavoratori federali, o a ritardare il pagamento degli interessi sul debito già emesso, il che porterebbe al default. Il termine della liquidità è previsto per il primo giugno, ed entro quella data è necessario che Biden e il Gop trovino un accordo.

Il braccio di ferro fra Casa Bianca e opposizione sul tetto del debito è un avvenimento ricorrente con cui si sono dovuti confrontare quasi tutti i presidenti, ma in un momento di estrema polarizzazione politica la prospettiva di un punto d’incontro non sembra semplice da attuare.
Nonostante ciò, anche se Biden e il presidente Gop della Camera Kevin McCarthy sono emersi da una riunione alla Casa bianca senza un accordo, hanno offerto qualche speranza di poterlo raggiungere in tempo per evitare lo tsunami che rappresenterebbe l’insolvenza.

Per affrontare questa difficile trattativa Biden ha accorciato il viaggio in Asia che aveva in agenda fa tempo, e dopo il G7 in Giappone tornerà a Washington annullando il vertice in Australia sulla sicurezza dei paesi del Quad (il gruppo che riunisce Stati uniti, India, Australia e Giappone) e l’incontro con i paesi del Pacifico in Papua Nuova Guinea.
Prima di partire per Tokyo, il presidente si è detto sicuro di raggiungere un accordo con i leader Gop del Congresso, semplicemente perché «non c’è alternativa». «Ieri abbiamo avuto un incontro produttivo con tutti e quattro i leader del Congresso – ha continuato Biden – È stato civile e rispettoso e tutti hanno partecipato, credo, in buona fede. Sono fiducioso che raggiungeremo l’accordo sul bilancio, e che l’America non andrà in default». Per mesi Biden si è rifiutato di negoziare l’aumento del tetto del debito, affermando che il Congresso dovrebbe affrontare la questione senza vincoli, e ora presenta i colloqui in corso come riguardanti «il budget», nel tentativo di inquadrare la questione del tetto del debito come separata dai colloqui sulla spesa. «Per essere chiari, questo negoziato riguarda i contorni di come sarà il bilancio, non se pagheremo i nostri debiti», ha precisato infatti Biden.