L’appuntamento è per le 10 in piazza della Repubblica, da dove partirà il corteo «per la tutela del diritto alla salute, per un Servizio sanitario nazionale e un sistema socio sanitario-pubblico, solidale e universale». Si arriverà fino a piazza del Popolo dove si susseguiranno diversi interventi e, alla fine, parlerà il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. La manifestazione è un pezzo della difesa della Costituzione che la Cgil con altri sta portando avanti e per questo è accompagnata, nello slogan e nelle locandine, dal richiamo all’articolo 32 della Costituzione, quello che parla della tutela della salute come diritto fondamentale delle persone e delle comunità.

QUASI NOVANTA associazioni hanno dato la loro adesione: tra le altre, Acli, Emergency, Action Aid, Arci, Anpi, Antigone, Articolo 21, Cittadinanzattiva, Libera, Greenpeace, Legambiente, Salviamo la Costituzione, Libertà e giustizia, Rete italiana Pace e disarmo e la Rete degli studenti medi, che ieri ha manifestato davanti alla Regione Lazio per chiedere investimenti e contestare i finanziamenti alle strutture privati. «La sanità pubblica è invece un diritto che va garantito a tutte le persone» sottolinea proprio Landini, che ha anche assicurato che se il governo continuerà a non dare risposte su nessun fronte «in autunno bisognerà mettere in campo qualsiasi iniziativa».

CI SARANNO anche i partiti del centrosinistra e il Movimento 5 Stelle. Per il Partito democratico, con la segretaria Elly Schlein arriverà anche il presidente del Pd e governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e i membri della Segreteria nazionale. Tra di essi la coordinatrice della segreteria Marta Bonafoni. «Manifesteremo per una sanità pubblica forte, all’altezza dei bisogni di cittadini e cittadine – dice Bonafoni – in grado di garantire il diritto alla salute di tutti e tutte. Si tratta di uno snodo cruciale, per il quale il Pnrr, se gestito bene, può essere una straordinaria occasione. Ma occorre procedere spediti ed evitare pericolosi passi indietro».

«DA TRE MESI i nostri attivisti sono impegnati in tutta Italia davanti a ospedali e ad ambulatori per la campagna ‘Fin Troppo pazienti’ – sostiene Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana – Non possiamo permettere alla destra al governo di dare il colpo di grazia alla nostra sanità pubblica, già piegata da anni di tagli, sottofinanziamenti e austerità. C’è poco da girarci intorno: il diritto universale alla salute dei cittadini è sotto attacco e dobbiamo difenderlo». «Le destre hanno tagliato la spesa reale sulla sanità pubblica e vuole tagliare gli investimenti del Pnrr su sanità territoriale e digitalizzazione – aggiunge Nicola Zingaretti deputato del Partito democratico – Con questo governo aumentano le disuguaglianze, è una vergogna». Dal Movimento 5 Stelle, inoltre, fanno sapere che oltre a una delegazione di parlamentari parteciperà anche il leader Giuseppe Conte. Da Rifondazione comunista, che pure ha contribuito a promuovere la manifestazione del pomeriggio di Usb contro il governo Meloni, mandano la loro adesione: «È un fatto positivo che la Cgil lanci una grande mobilitazione in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e rilancio del Servizio sanitario nazionale, pubblico e universale».

L’ARCI ADERISCE «per mettere in discussione le attuali politiche sanitarie subalterne al dominio del mercato e non al benessere delle persone». L’adesione contiene una critica molto forte al governo e al disimpegno nei confronti della spesa sanitaria. «I dati parlano di quattro milioni di italiani che rinunciano alle cure perché non hanno i soldi per pagare la sanità privata – sostengono ancora dall’Arci – E di una sanità pubblica che arretra sempre più, con liste d’attesa assurde, carenza di medici e, quelli che ci sono, mal pagati. In questo contesto il documento di economia e finanzia prevede un ulteriore calo della spesa pubblica per la Sanità, dal 7% del Pil nel 2022 al 6,2% del 2025».